“Penso sia legittimo che noi ci chiediamo e definiamo, con questo Parlamento e non il governo, le regole entro le quali si confrontano, interagiscono, lavorano i poteri dello Stato: la rappresentanza appartiene alla politica.
La rappresentanza non appartiene alla magistratura e neppure all’Esecutivo: appartiene per la Costituzione a quest’aula e a quella del Senato, appartiene al Parlamento”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto alla Camera nell’informativa urgente in merito alle sue recenti dichiarazioni sulla magistratura.
“Mi era stato riferito – ha spiegato il ministro nel corso del suo intervento – che in varie riunioni ufficiali della magistratura e congressi venivano dette delle cose che dovevano sollevare preoccupazioni istituzionali, un dibattito. Il mio non è stato un attacco alla magistratura, le mie sono state riflessioni e preoccupazioni riguardo ad alcune tendenze che vedo emergere non in modo carbonaro ma in modo molto evidente”.
Nel suo intervento in Aula il ministro Crosetto, al cui fianco era seduto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha citato una serie di passaggi emersi da convegni con dichiarazioni di magistrati. L’informativa urgente del governo è avvenuta in merito alle recenti dichiarazioni relative alla magistratura rilasciate dal ministro della Difesa al Corriere della Sera lo scorso 26 novembre, in cui Crosetto aveva detto: “A me raccontano di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni. Siccome ne abbiamo viste fare di tutti i colori in passato, se conosco bene questo Paese mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle Europee…”, aveva detto il ministro, aggiungendo, inoltre, che l’attuale governo di centrodestra può essere messo a rischio soltanto dalla “opposizione giudiziaria”.
Oltre ad aver già risposto in Parlamento sul tema lo scorso primo di dicembre ad una interpellanza del capogruppo della Camera di +Europa Benedetto Della Vedova, il ministro era stato anche ascoltato il 6 dicembre scorso in Procura a Roma, come persona informata sui fatti, in merito ai suoi timori. Venerdì scorso Crosetto aveva anche incontrato al ministero il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia: incontro definito cordiale nel quale – a quanto appreso – ci sarebbe stato un chiarimento sulla questione.