Le associazioni delle imprese di Catania e di Siracusa, hanno detto di no alla Camera di Commercio del Sud Est, prevista da un provvedimento del Governo regionale che porta la firma del presidente, Renato Schifani e dell’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo. Secondo lo schema della Regione, vengono mantenute le Camere di Palermo-Enna, di Messina e del Sud-Est (Catania, Ragusa e Siracusa accorpate), inoltre è prevista l’istituzione della Camera di Agrigento-Caltanissetta-Trapani. Una presa di posizione, quella delle associazioni, emersa nel corso di un incontro, con modalità da remoto, con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Sono contrarie le associazioni catanesi e siracusane della Cna, Confindustria, Claai, Cia, Confagricoltura, Confesercenti, Confcooperative, Legacoop, Copagri, Federcoltivatori ed Assoimprese. Hanno, invece, manifestato il loro assenso le sezioni siracusane di Confcommercio, Casartigiani, Sicilia impresa, Coldiretti (anche di Catania). Il presidente della Regione, in merito al provvedimento sul riordino delle Camere di commercio, ha chiarito il suo punto di vista nei giorni scorsi a Siracusa, in occasione del tour elettorale per le amministrative.
“Attenzione – ha detto Renato Schifani – non dobbiamo seguire i campanilismi, ma bisogna mettere in atto un criterio di omogeneità di zona industriale, di zone produttive, procedendo alle aggregazioni. Ora qualcuno mi deve spiegare – ha ribadito il Governatore dell’Isola – che differenza c’è tra Catania Siracusa distanti solo 60 chilometri. Cosa c’è di diverso sotto il profilo della densità produttiva? Sono zone vicine, è evidente che vivono uno stesso habitat industriale, è naturale che debbano stare assieme.”
“La rideterminazione del sistema camerale da parte della Regione – ha affermato l’assessore Tamajo – è stata improntata ai principi di economicità ed efficienza, salvaguardando assetti che negli ultimi cinque anni hanno consolidato posizioni economico-finanziarie ed organizzative in capo alle Camere.