Il Tar Catania ha pubblicato la sentenza con la quale dichiara estinto il ricorso elettorale, finalizzato all’annullamento della competizione elettorale del 11 giugno dello scorso anno a Canicattini che ha visto l’affermazione a sindaco di Marilena Miceli. Il ricorso al Tar era stato del candidato sindaco Danilo Calabrò, difeso dall’avv. Giuseppe Calvo. Il ricorrente, però, ha rinunciato ed è stato così condannato al pagamento di 6mila euro.
Si chiude così una vicenda, scaturita dall’elezione a sindaco di Miceli, legittimamente eletta come i consiglieri comunali appartenenti al gruppo “Sviluppo e Futuro”. In esito alle elezioni, come si ricorderà, Miceli, avendo conseguito un numero di voti pari a 1.632, veniva eletta Sindaco. Dubitando tuttavia della correttezza del procedimento che aveva condotto alla determinazione del risultato elettorale esposto in precedenza, Calabro, in qualità di candidato Sindaco non eletto (per avere conseguito 1.605 voti), proponeva ricorso con atto depositato presso la segreteria del giudice l’11 luglio.
Attraverso la difesa del primo cittadino e dei consiglieri comunali, rappresentati dagli avvocati Domenico Mignosa e Giuseppe Carrubba, hanno dimostrato che non vi fosse stata alcuna irregolarità nella tornata elettorale. La verificazione dei voti, tenuta all’ufficio elettorale della Prefettura di Siracusa, ha accertato che nessuna delle censure sollevate dal candidato sindaco Calabrò risultava riscontrata dal controllo di ogni scheda elettorale.
“Il ricorso – spiega l’avv. Mignosa – è stato fondato su prove documentalmente false ed è per queste ragioni che i controricorrenti si riservano di rivolgersi alla Procura per l’accertamento delle eventuali responsabilità penali di coloro i quali hanno sottoscritto dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà”. E’ volontà del sindaco Miceli e del presidente del consiglio comunale Paolo Amenta di non far costituire in giudizio il Comune, “per di evitare i costi legali della difesa che sarebbero ricaduti sui cittadini”.