Canicattini, una targa ricorda il poliziotto Salvatore Amenta

Due sindaci, quello di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, Presidente regionale di ANCI Sicilia, e il suo collega di Corleone, Walter Ra’, insieme per rendere omaggio ad una vittima “dimenticata” della mafia, Salvatore Amenta, agente scelto della Polizia di Stato, nato a Canicattini Bagni l’8 ot-tobre del 1886, da Sebastiano e Angela Melluzzo, e ucciso a 59 anni in un agguato mafioso a Cor-leone il 9 giugno del 1946.

Con loro in Piazza Borsellino, sabato 1 febbraio 2025, per la scopertura della targa posta accanto alla stele che ricorda i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e che lo consegna alla memoria delle due comunità, quella canicattinese e quella corleonese, e naturalmente alle future generazioni, c’erano anche i due ricercatori che hanno riportato allo luce quello che fu definito il 54° omicidio della mafia a Corleone, Laura Liistro, docente e ricercatrice della Galleria Etnoantropologica di Solarino; e il giornalista e storico del fenomeno mafioso corleonese, Dino Paternostro, direttore del periodico “Città Nuove” e segretario della Camera del Lavoro di Corleone, da anni impegnato nel recupero della memoria delle vittime di mafia.

Presenti, altresì, i parenti di Salvatore Amenta residenti nella due città, l’intera Giunta comunale di Canicattini Bagni con la Presidente del Consiglio comunale, Loretta Barbagallo, la Consigliera co-munale di Corleone Serena Vintaloro, il Vice Questore Aggiunto dirigente del Commissariato di Noto, Giuseppe Di Majo, in rappresentanza della Questura di Siracusa, il Comandante della locale Stazione dei Carabinieri M.llo Corrado Salemi, il Comandante della Polizia Municipale Giuseppe Casella, il Parroco della Chiesa Madre Don Marco Ramondetta, gli operatori del Museo TEMPO e tanti cittadini che non sono voluti mancare ad un evento che da onore e dignità ad un loro concitta-dino, fedele servitore dello Stato.

«Un atto doveroso per la città di Canicattini Bagni rendere onore ad un suo figlio, Salvatore Amen-ta, nel momento in cui, grazie alle ricerche di Laura Liistro e Dino Paternostro, che ringraziamo, ne abbiamo conosciuto la storia passata purtroppo nell’oblio per lunghi anni – ha detto il Sindaco Paolo Amenta -. Ringraziamo altresì il Sindaco di Corleone, Walter Ra’ e la città di Corleone, per aver subito condiviso, insieme ai parenti, questo momento che consegna alla memoria delle due comunità e alle future generazioni la figura di Salvatore Amenta poliziotto, di semplice uomo, ma-rito e padre straordinario, nonché onesto e fedele servitore dello Stato che con coraggio e dedizio-ne ha difeso i valori fondamentali della legalità sino all’estremo sacrificio».

E nella Corleone che gira pagina, che lavora giorno dopo giorno per uscire dalla cappa scura di città mafiosa, dove Salvatore Amenta, negli anni della guerra e del difficile dopoguerra serviva lo Stato con la schiena dritta, e risiedeva con la famiglia, il suo nome e il suo sacrificio saranno ricordati, come ha ribadito il giovane Sindaco Walter Ra’ che dallo scorso anno guida la città.

«Il sacrificio di Salvatore Amenta unisce le nostre comunità – ha sottolineato il Sindaco Ra’ – così come la lotta alla mafia, e sapremo ricordarlo, magari il 9 giugno, giorno del suo assassinio e con l’intitolazione di uno spazio che ne onori la memoria».

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By F N

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