Siracusa, 19 gennaio 2021. Irregolarità nei cantieri avviati in città. Altra pagina, altro problema all’attenzione del movimento “Civico 4” che da mesi e mesi continua il suo tour in città mettendo in luce le maggiori criticità su più fronti. Questa volta il tema è ancora più attuale: i tantissimi lavori avviati a Siracusa.
Il Regolamento del Comune di Siracusa riguardante i “criteri e le modalità per la esecuzione degli scavi su strade e spazi pubblici”, così come emendato nella seduta del Consiglio comunale del 17/03/2015, asserisce in premessa: “Una fra le cause più importanti del precario stato di manutenzione delle sedi stradali e delle aree pubbliche è da attribuire ad una non perfetta esecuzione dei ripristini degli scavi, eseguiti dalle aziende erogatrici di sottoservizi o, in alcuni casi, anche da singoli privati. Per ovviare a questa carenza è necessario stabilire criteri e modalità per l’esecuzione di lavori che interessano sedi stradali e spazi pubblici”.
“Civico4” denuncia l’Amministrazione comunale della mancata pubblicazione on line di questo regolamento nell’apposita pagina internet del Comune dedicata ai regolamenti e si chiede il perché. In secondo luogo, secondo il movimento, la classe dirigente della città sarebbe responsabile della mancata osservanza delle disposizioni in esso contenute, perché dai sopralluoghi effettuati, emerge chiaramente una negligenza nell’attività di controllo nel corso dei lavori, al termine dei lavori e dal punto di vista dell’indennizzo in caso di lavori non eseguiti a regola d’arte.
Per quanto riguarda l’esecuzione dei lavori, spiega Civico 4, manca quanto previsto dall’articolo 10: “Oltre alla segnaletica prevista dal nuovo Codice della strada, durante l’esecuzione degli scavi stradali dovranno essere posizionati cartelli indicanti: a) oggetto dell’intervento; b) ente concessionario; c) ditta esecutrice; d) durata dei lavori”.
Assenze riscontrate dal movimento nei cantieri di viale Tisia, viale dei Lidi, via delle Muse.
Per quanto riguarda il ripristino della sede stradale, al termine dei lavori, l’art. 11 recita: “Il piano di ripristino dovrà essere perfettamente alla pari con il piano viabile laterale esistente, onde evitare la formazione di dossi o cunette e nel rispetto delle prescrizioni riportate nell’autorizzazione. Nel ripristino devono essere rispettate le quote dei tombini dei vari servizi, pubblici o privati, e le caditoie stradali, restituendole perfettamente in piano con la pavimentazione stradale”.
L’Amministrazione comunale, dice il movimento, ha delle precise responsabilità se ciò non è avvenuto, perché lo stesso art. 11 dice successivamente. “La ripresa in carico dell’Amministrazione, dal punto di vista manutentivo, non avverrà prima dell’avvenuto sopralluogo favorevole di verifica e sottoscrizione del verbale di regolare esecuzione dei lavori di ripristino; fino a tale data la responsabilità manutentiva graverà sul titolare dell’autorizzazione allo scavo”. Determinante per il giudizio dell’opinione pubblica, continua Civico 4, quanto riportato dall’art. 12: “In caso di scavo longitudinale, il ripristino del tappetino d’usura dovrà estendersi a tutta la larghezza della semi carreggiata qualora interessi una sola parte della carreggiata stessa, altrimenti a tutta la carreggiata”. La sensazione diffusa è che queste prescrizioni vengano rispettate oppure che vengano derogate e per quale motivo?
Per quanto riguarda il ripristino della sede stradale, al termine dei lavori, l’art. 11 recita: “Il piano di ripristino dovrà essere perfettamente alla pari con il piano viabile laterale esistente, onde evitare la formazione di dossi o cunette e nel rispetto delle prescrizioni riportate nell’autorizzazione. Nel ripristino devono essere rispettate le quote dei tombini dei vari servizi, pubblici o privati, e le caditoie stradali, restituendole perfettamente in piano con la pavimentazione stradale”.
L’Amministrazione comunale, dice il movimento, ha delle precise responsabilità se ciò non è avvenuto, perché lo stesso art. 11 dice successivamente. “La ripresa in carico dell’Amministrazione, dal punto di vista manutentivo, non avverrà prima dell’avvenuto sopralluogo favorevole di verifica e sottoscrizione del verbale di regolare esecuzione dei lavori di ripristino; fino a tale data la responsabilità manutentiva graverà sul titolare dell’autorizzazione allo scavo”. Determinante per il giudizio dell’opinione pubblica, continua Civico 4, quanto riportato dall’art. 12: “In caso di scavo longitudinale, il ripristino del tappetino d’usura dovrà estendersi a tutta la larghezza della semi carreggiata qualora interessi una sola parte della carreggiata stessa, altrimenti a tutta la carreggiata”. La sensazione diffusa è che queste prescrizioni vengano rispettate oppure che vengano derogate e per quale motivo?
““Civico4” ha effettuato dei sopralluoghi su via Tucidide, via Paolo Caldarella, via Sanremo, via Senigallia, via Luigi Maria Monti, via Orione, via Perseo, l’area ex aula bunker, per citare alcuni esempi di cui si riporta documentazione fotografica e la sensazione è che avvenga l’esatto contrario, con strade lasciate in condizioni pessime, che potranno determinare problemi alle auto dei concittadini e alla loro sicurezza e senza alcun intervento dell’attuale Amministrazione comunale. – dichiara il leader Michele Mangiafico – Al contrario, il sindaco si è addirittura vantato, nel corso della conferenza stampa di fine anno, di alcuni lavori di scavo in città senza averci dato evidenza delle condizioni in cui le strade cittadine siano state ripristinate. Ma è consapevole dello stato di degrado delle strade in città e del fatto che gli stessi regolamenti comunale addebitano tra le principali cause di questo stato proprio i lavori di scavo e il mancato ripristino a regola d’arte? Oppure dovremmo piangere le lacrime del coccodrillo quando non ci saranno i soldi per manutenere tutte le strade comunali o, peggio ancora, lo troveremo tra gli ipocriti oppositori della prossima Amministrazione comunale che avrà il compito di mettere in sesto le strade della città?”