Il Sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia nel corso dell’incontro in Prefettura a Siracusa per la sottoscrizione della “Convenzione di cooperazione per il contrasto al caporalato e al lavoro sommerso irregolare in agricoltura” con enti e associazioni di volontariato ha detto:
“Il caporalato è di fatto un business da 4,8 miliardi con una ricaduta di 1,8 miliardi di euro di evasione fiscale. Il fenomeno è incentrato sullo sfruttamento di manodopera a basso costo non solo nel settore dell’agricoltura ma anche in quello della sanità e dell’alta moda e riguarda tutta l’Italia da Nord a Sud. Il protocollo che oggi siamo qui a sottoscrivere è fondamentale, perché va a combattere una piaga che coinvolge 430.000 persone in Italia. L’aspetto positivo – aggiunge il sottosegretario- è che l’attenzione delle forze dell’ordine, anche grazie alla legge del 2016, ha consentito di arrestare 164 persone nel biennio 2018 – 2019 e di recuperare 30 milioni di euro di evasione, grazie anche all’aumento del 60% dei controlli. Nel 2019 su 96.000 lavoratori il 30% risultava irregolare mentre 3000 lavoratori sono risultati sfruttati. Questi numeri la dicono lunga sull’importanza della collaborazione, che oggi qui si sancisce, tra enti diversi, istituzioni, Forze dell’ordine, organizzazioni sindacali e datoriali, autorità sanitarie, la Croce Rossa, associazioni assistenziali e di volontariato. Parte integrante e operativa di questo protocollo è l’istituzione di uno sportello mobile multifunzionale con specifica missione di supporto ed assistenza sanitaria, legale, psicologica a tutte le persone che arrivano o che si trovano già in Italia e vogliono lavorare in maniera onesta. Contiamo da oggi di replicare un simile progetto in altre aree del Paese, per aggredire con ogni mezzo un fenomeno come quello del caporalato, che produce vittime assimilabili a quelle della tratta di esseri umani, creando gli schiavi 2.0, indegni di un Paese civile – ha concluso Sibilia”.