Le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria scendono in campo per manifestare il proprio disagio rispetto alla cronica carenza di personale negli istituti di pena e hanno programmato per lunedì una protesta davanti alla Prefettura in piazza Archimede.
A smuovere le acque è l’Ugl che, dopo una manifestazione di protesta dello scorso mese, nota come alla data odierna le problematiche relative alla carenza di personale si sono aggravate ancora di più soprattutto nella casa circondariale di Cavadonna.
Il segretario dell’Ugl penitenziaria, Sebastiano Bongiovanni, sottolinea come “la decisione dell’Amministrazione di aprire la nuova struttura a Cavadonna, è avvenuta senza preoccuparsi di bilanciare i carichi di lavoro a cui sono esposti i lavoratori del Corpo evidenziando, anche politiche ostili all’integrazione di ulteriori unità”. Un silenzio confermato dalla direzione dell’istituto che viene letto dal sindacato come una chiusura immotivata. L’ultima aggressione avvenuta la scorsa settimana di cui è rimasto vittima un agente di polizia penitenziaria, finito in ospedale a cause delle lesioni subite durante l’aggressione da parte di un detenuto, accresce il clima di tensione alla casa circondariale siracusana. “Accusiamo l’appesantimento dell’attività lavorativa degli agenti – dice Bongiovanni – derivante da turni di servizio oltre l’orario consentito e, talvolta, anche dall’allungamento del servizio per due turni conseguitivi, nonché dall’ordinario accorpamento – inverosimile – di più posti di servizio. Sott’accusa anche l’indisponibilità dell’amministrazione penitenziaria ad attivare qualsiasi procedura, per poter garantire i diritti minimi del personale dipendente”.
Il sindacato ha chiesto al prefetto Castaldo di ricevere una delegazione.