Casa circondariale Cavadonna, la Cgil: “Situazxione spaventosa”

Una delegazione composta dal coordinatore Nazionale CGIL della Polizia Penitenziaria, Stefano Branchi, dal Coordinatore Regionale Alfio Giurati, dal coordinatore Provinciale Giuseppe Argentino, e dai rappresentanti sindacali della c.c. di Siracusa Francesco Mammana e Emiliano Vinci hanno visitato i luoghi di lavoro ove presta servizio il personale di polizia Penitenziaria presso la casa circondariale di Siracusa. Abbiamo trovato una situazione che ci ha sconcertati perchè era visibile e palpabile la mancanza di personale  in un istituto penitenziario ove l’unica cosa visibile erano i cancelli. Abbiamo domandato al vice Comandante che ci ha accompagnati, dove fosse il personale, la risposta è stata lapidaria; “quello che vedete”. Ci siamo  domandati se questo istituto, proprio perchè in periferia, rispetto al D.A.P., fosse stato lasciato all’oblio dell’indifferenza, abbandonato dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Che gli istituti penitenziari Italiani, in generale, presentino carenze d’organico è cosa provata, ma ci sono criticità e drammaticità che vanno colmate.

Nella casa  circondariale di Siracusa la situazione è spaventosa; basti pensare che i detenuti sono circa 630 a fronte di una capienza regolamentare di  500, suddivisi in alta sicurezza, comuni, sex defender, tra cui definitivi, appellanti, ricorrenti, e definitivi con oltre  cinque anni di reclusione che, secondo la norma dovrebbero scontare la pena in una casa di reclusione. Il dato più drammatico è dato dalla gravissima carenza di personale, 180 unità a fronte di 250, che devono sopperire al mantenimento dell’ordine e della sicurezza nell’istituto, controbilanciando il tutto, con l’espletamento dei diritti soggettivi, quali riposi, ferie, malattie fisiologiche ecc. Di egual misura la terribile situazione del N.T.P. provinciale di  stanza alla c.c. di Siracusa, che, a fronte di un organico previsto di 87 unità, ne conta solo 67. Mezzi per il trasporto detenuti che superano i 15 anni di servizio con più di 400.000 km, e presentano sistemi di climatizzazione esausti ed in alcuni casi non funzionanti; negli uffici si notano rilevanti infiltrazioni d’acqua, e questo si evince anche all’interno dell’istituto penitenziario. La CGIL non può che denunciare questa drammatica ed  angosciante situazione, finanche l’immobilismo dell’Amministrazione che scarica il tutto all’applicazione della famigerata legge Madia, figlia della Spending  Review, che ha ridotto gli organici non perchè in più, ma solo al fine di fare cassa, lasciando gli istituti a soffrire una situazione di continua emergenza e la c.c. di Siracusa è uno degli istituti più gravemente danneggiati da questo punto di vista. La CGIL chiede un intervento urgente presso il PRAP e DAP, impegnando il Coordinatore Regionale ed il Coordinatore Nazionale della CGIL Polizia Penitenziaria, affinchè siano ripristinate quelle condizioni organizzative che solo il coerente rafforzamento dell’organico può adempiere.

Pertanto si chiede un aumento di organico di almeno 50 unità presso la c.c. di Siracusa e di 20 unità presso il nucleo provinciale piantonamenti e traduzioni, nonché un reale ricambio del parco automezzi.

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