Sulla vicenda Versalis e l’annunciato ridimensionamento degli attuali assetti industriali nel polo di Priolo da parte di Eni, il sindaco di Melilli e parlamentare regionale, Giuseppe Carta, invita tutti al dialogo e alla moderazione dei toni della polemica. L’ha fatto scrivendo una lettera al Presidente della Regione Renato Schifani, Roberto Di Mauro assessore energia e ai servizi di pubblica utilitĂ ,all’assessore delle attivitĂ produttive Edmondo Tamajo al Commissario provinciale di Siracusa Mario La Rocca, al presidente di Confindustria Gian Piero Reale, ai sindaci della provincia di Siracusa, ai deputati nazionali e regionali e ai sindacati.
Carta rende spunto dall’assemblea dei lavoratori della zona industriale per sottolineare: ” L’impegno a tal fine profuso dallo scrivente, nello svolgimento delle proprie prerogative istituzionali, è costantemente orientato verso soluzioni che consentano un confronto costruttivo e giammai contrapposto tra tutti gli attori coinvolti in questa riconversione industriale, le cui sorti tengono giustamente in apprensione i tanti lavoratori e le loro famiglie che da sempre hanno vissuto grazie al Polo industriale. Nella mia veste di parlamentare regionale ho favorito il confronto con l’Assessore alle AttivitĂ produttive, l’Assessore regionale all’energia e i servizi di pubblica utilitĂ insieme alle rappresentanze sindacali ed ai rappresentanti del mondo imprenditoriale, in un’apposita riunione congiunta tra le commissioni parlamentari competenti, proprio per individuare soluzioni.
“Ho appreso con grande rammarico di un’assemblea sindacale autorizzata – dice Carta – nella quale, piuttosto che discutere delle iniziative da assumere a tutela dei lavoratori interessati al processo di riconversione, si è ritenuto piĂą utile esprimere, nei confronti della politica locale e nei miei in particolare, una violenza verbale che contraddice gravemente le regole e gli stessi principi etici che dovrebbero governare lo svolgimento di un’assemblea sindacale. Non è fomentando un’ingiusta ed ingiustificata contrapposizione con le autoritĂ politiche che credo si faccia il bene dei lavoratori, anzi, sono propenso a ritenere che un atteggiamento simile possa mettere seriamente a rischio l’azione in questi giorni e in queste ore condotta anche dalla politica, ad ogni livello intesa, insieme alle industrie ed alla parte autentica della rappresentanza sindacale. Il clima di forte tensione che si è registrato è significativo di una volontĂ , sicuramente riferibile a pochi facinorosi, ma ha comunque minato la serenitĂ necessaria allo scrivente per svolgere il proprio ruolo istituzionale, inducendomi a scrivere la presente.