Riunione interlocutoria al Ministero dello sviluppo economico che ha convocato il tavolo tecnico per affrontare la questione Isab, che rischia la chiusura se non si adottano misure urgenti e mirate. La riunione è durata oltre due ore ed ha visto protagonista il Ministro Giorgetti e i dirigenti dello stabilimento Isab di Priolo.
La soluzione indicata dalla parlamentare è quella di estendere le garanzie di Sace anche a Isab. «Attraverso la garanzia pubblica l’azienda potrebbe tornare a operare sul mercato libero del greggio e assicurare la produzione e i livelli occupazionali diretti, dell’indotto e delle imprese a vario titolo collegate alla raffineria».
L’incontro è stato convocato dal coordinatore della struttura di crisi del Mise Luca Annibaletti e presieduto dal ministro Giancarlo Giorgetti, hanno partecipato esponenti del Mef e del Mite. Per la Isab-Lukoil presenti Oleg Durov, direttore generale Lukoil e capo delegazione, e Evgheny Maniakhine, Cfo. Per Lukoil Italia, Vittorio Surdo, dal 2013 direttore relazioni esterne Lukoil
Il ministro Giorgetti si è riservato entro fine settimana di verificare le condizioni, unitamente al Ministero del Tesoro, per evitare ulteriori ripercussioni e trovare una soluzione condivisibile.
Come si ricorderà, La società, titolare di due raffinerie e un impianto di cogenerazione nel petrolchimico di Priolo, nel Siracusano, gravita nel gruppo russo Lukoil. A seguito delle sanzioni scattate per l’aggressione all’Ucraina erano state chiuse le linee di credito da parte delle banche, costringendo l’azienda a raffinare solo il petrolio che giunge via mare dalla Russia. Con l’embargo del greggio russo deciso dal Consiglio Ue e dunque l’imminente blocco delle importazioni, la chiusura della raffineria sarebbe stata inevitabile».
«Siamo sollevati che pur nella delicatezza della situazione internazionale – commenta la parlaentare Stefania Prestigiacomo – il governo abbia compreso, dopo una lunga discussione, la drammaticità della situazione e abbia individuato l’inizio di un percorso di garanzia per il lavoro e le produzioni siracusane».