Catania, 21 novembre 2022 – Un’insegnante siciliana ha percepito sia lo stipendio che la pensione per oltre 12 anni. La vicenda, definita”surreale” dai giudici della Corte dei conti, riguarda una professoressa che nonostante fosse andata in pensione nel 2006, avrebbe continuato a percepire il doppio emolumento fino al 31 agosto del 2018, determinando un danno erariale complessivo di 72 mila euro. La donna è deceduta nel marzo del 2019. La Ragioneria dello Stato ha iniziato un’azione di recupero nei confronti degli eredi. Azione molto complessa di per se’ ma aggravata anche dall’incombente rischio di prescrizione. Il caso sarebbe nato da un errore, come stabilito dai giudici contabili presieduti da Giuseppe Aloisio, della dirigente scolastica della scuola Giovanni Paolo I, di Belpasso (Ct) e della dirigente amministrativa. La dirigente scolastica, processata con rito abbreviato, ha pagato la somma di quasi 11 mila euro, pari al 30% dell’importo richiesto dal procuratore regionale Pino Zingale. L’altra responsabile è stata condannata a risarcire la somma di 18 mila euro: il 50% dell’importo contestato. Per i magistrati, dunque, l’insegnante ha continuato a percepire la doppia somma perché “la dirigente scolastica – scrivono i giudici – avrebbe dovuto sottoscrivere il modello con il quale l’istituto comunicava agli organi competenti, il collocamento in pensione del personale assegnato alla scuola, al fine di interrompere il pagamento dello stipendio e attivare il pagamento della stessa”. I militari della guardia di finanza che sono andati all’istituto scolastico hanno trovato il modello nel fascicolo dell’insegnante con dentro il foglio di comunicazione mai spedito.