Sono tre le associazioni, che si sono costituite parte civile al processo a carico dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini per la vicenda di nave della Guardia Costiera “B. Gregoretti”, hanno depositato al gup del tribunale di Catania, Nunzio Sarpietro, una declaratoria di inammissibilità delle conclusioni del pubblico ministero. L’istanza è stata prodotta dall’associazione AccogliRete per la tutela dei minori stranieri non accompagnati, da Legambiente (nazionale e siciliana) e dall’Arci che eccepiscono sull’anomalia del procedimento alla luce delle conclusioni anticipate dal rappresentante della pubblica accusa all’udienza del 3 ottobre.
“Una volta concessa dall’assemblea parlamentare l’autorizzazione a procedere – spiegano gli avvocati Corrado Giuliano, Daniela Ciancimino e Antonio Feroleto – gli atti sono restituiti al collegio affinché il procedimento prosegua secondo le forme ordinarie, vale a dire per impulso del pubblico ministero e davanti agli ordinari organi giudicanti competenti. L’azione del pubblico ministero ha frustrato lo speciale meccanismo, che riserva la decisione sulla procedibilità dell’accusa al Tribunale dei Ministri, consentendo alla Procura di non coltivare, ed anzi disattendere, la richiesta del giudizio a carico dell’imputato, che invece appare doverosa”.
L’intervento delle parti civili è finalizzato a precisare le ragioni dell’aggravante contestata a Salvini sul trattenimento dei ventuno minori non accompagnati che si trovavano a bordo della nave, che, per quanto emerso nella memoria difensiva, anche il pubblico ministero tenderebbe a minimizzare. Le associazioni sostengono che “è incontestabile la circostanza che, contrariamente ai tentativi di sminuirne la gravità, i minori non furono fatti sbarcare immediatamente, come la legge impone, ma la sera del 29 luglio 2019 dopo quattro giorni di permanenza sulla nave, con conseguenti rischi per la loro salute e in violazione delle norme nazionali e internazionali a tutela dei minori stranieri non accompagnati. Peraltro, il ministro Salvini era a conoscenza della presenza di soggetti minori a bordo della nave Gregoretti”.