Presentata un’interrogazione all’assessore regionale dell’Ambiente e richiesta un’audizione in IV commissione. Sono le iniziative messe in campo dal deputato regionale del Pd, Tiziano Spada, per porre fine al cattivo odore che, da diversi giorni ormai, si avverte nella zona di Cassibile-Fontane Bianche.
“Innanzitutto – spiega il parlamentare regionale – bisogna stabilire le cause della puzza in questione, che sta creando non pochi disagi alle attività economiche nel pieno della stagione turistica e ai residenti, i quali lamentano anche l’insorgenza di bruciore agli occhi e mal di gola, generando il sospetto che l’aria non sia salubre. L’origine di tali cattivi odori potrebbe essere riconducibile a una concimazione dei terreni circostanti o al cattivo funzionamento del pozzo Amore. Perciò l’interrogazione mira a sapere se le molestie olfattive siano state segnalate all’Arpa Sicilia e se quest’ultima non intenda attivarsi in merito affinché siano effettuati i dovuti campionamenti e le analisi necessarie per verificare la salubrità dell’aria e adottare tutti i provvedimenti utili a rimuovere la cause del cattivo odore per tutelare la popolazione residente nella frazione di Cassibile-Fontane Bianche. L’audizione ambisce invece a convocare sia i rappresentanti della Siam, gestore del sistema idrico, sia il sindaco di Siracusa, per comprendere se l’origine di tali cattivi odori sia da attribuire al malfunzionamento del pozzo Amore, a causa dell’abbassamento della falda idrica, nonché alla mancata riparazione della pompa di sollevamento di un altro pozzo, Ficara, oggi non in uso. La maggiore richiesta idrica dei mesi estivi, associata alle criticità dei 2 pozzi, potrebbe infatti generare cattivi odori di risalita ma anche la mancata erogazione dell’acqua in tutto il quartiere nelle ore serali”.
L’on. Tiziano Spada conclude: “È pertanto necessario fare chiarezza sulla natura e le cause di questi disagi che colpiscono una popolazione di circa 10 mila persone in una zona ad alta vocazione turistica con molte attività ricettive e ristoranti con tavolini all’aperto che rischiano di subire gravi danni nel pieno della stagione estiva”.