“ Alle urne!!” – sbotta il Cav. D’Orio, che incalza – “ Da Susa a Siracusa, da Pozzallo a Milano dei soggetti chiamati onorevoli non possono essere insensibili al grido di dolore che si leva da 3 milioni di persone dietro ogni Partita I.V.A. che hanno chiuso. Quando se ne andò Craxi una plebaglia lanciò monetine, quando se ne andò Monti un popolo non aveva nemmeno quelle!”. Afferma Paolo D’Orio: “ La tassazione è arrivata al 64% ma 700 ex parlamentari hanno presentato ricorso alla Commissione di Palazzo Madama avverso il taglio dei vitalizi. I protagonisti della geografia partitica contemporanea sembrano timonieri che mentre la nave affonda continuano a sollazzarsi: il taglio dei vitalizi non è la battaglia solo del Movimento 5 Stelle bensì un grido, il ruggito di un popolo intero nei confronti di una classe dirigente arroccata a difesa dei suoi privilegi. Perciò” – conclude l’avvocato D’Orio – “ andare a votare il 29 marzo è diventato fondamentale. Il referendum del 29 marzo sarà il quarto referendum confermativo nella storia della Repubblica; il popolo è chiamato a votare sulla riduzione dei parlamentari da 630 a 400 alla Camera e da 315 a 200 al Senato, per il risultato non conta il quorum dei votanti, come nei referendum abrogativi, ma dobbiamo andare tutti facendo una scossa etica.”.