Cavallaro: “L’Odg bocciato non proponeva più donne in Giunta”

Mi sorprende la presa di posizione della Cgil e prima ancora della Consulta femminile sulla mancata approvazione da parte del consiglio comunale di un odg che probabilmente non è stato ben compreso, come è altrettanto verosimile che non siano stati ascoltati gli interventi di coloro che, come me, hanno votato “astenuto”.
Stupisce che non si senta il bisogno di approfondire prima di gettare attacchi gratuiti, come se da una parte ci fossero quelli che rivendicano giustamente la democrazia paritaria e dall’altro i cattivi che si oppongono.
L’attacco andava fatto a questa Amministrazione comunale, che ha un solo assessore donna in giunta, brava e competente, dopo la prematura defenestrazione dell’altrettanto impegnata Ruvioli, vittima di logiche di spartizione che non condivido.
L’odg del PD, è bene precisarlo, conteneva un atto di impegno dell’Amministrazione comunale verso la Regione e la sua approvazione non avrebbe avuto alcun riverbero nella composizione della giunta comunale del Sindaco Italia. L’odg del PD, stranamente, non impegnava il Sindaco Italia a garantire la presenza di un maggiore numero di donne nella sua giunta, ma lo impegnava a sollecitare la Regione verso la parità di genere.
Intervenendo in aula, per spiegare le ragioni dell’ astensione, ho informato dell’avvenuta approvazione in commissione Affari istituzionali all’Ars del ddl sulle ex province che prevede che in giunta nessun genere possa essere rappresentato in misura inferiore ad 1/3, mentre nessun genere potrà essere rappresentato in misura superiore al 60% nelle liste per il consiglio provinciale.
Non c’è dubbio che è l’affermazione di un principio che non si vede perché non debba essere esteso al più presto anche alle giunte comunali. Ho ritenuto, quindi, che non ci fosse alcuna ragione per approvare un atto di impegno che, a dirla tutta, sapeva un poco di strumentalizzazione per finalità di lotta politica verso la maggioranza che governa la Regione.
Ho, infine, sottolineato l’importanza delle donne in politica,  come hanno fatto anche quasi tutti i consiglieri intervenuti, sottolineando la mia contrarietà per principio alle quote rosa, che mortificano la donna e la rendono molto spesso strumento, più o meno consapevole, degli uomini che se ne accaparrano i voti a proprio vantaggio, pur riconoscendone l’importanza, almeno in via provvisoria, fino a quando non si arriverà ad una situazione di riequilibrio.
Tante donne brave e competenti oggi siedono in consiglio comunale, rappresentando una sfera dell’umanità senz’altro originale, molto spesso dotata di maggiore pragmaticità. In tutte le Istituzioni le donne ricoprono ruoli di primo piano e non è un caso che l’Italia può vantare da due anni il primo Presidente del Consiglio donna.
Quindi invito la Consulta femminile e la CGIL a rivolgere le legittime istanze al Sindaco Italia, perché al prossimo valzer assessoriale (se non cambia la musica!) sia garantita maggiore presenza alle donne, alle donne preparate e capaci ovviamente, che sono tante.
Paolo Cavallaro
Consigliere comunale

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By F N

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