Chef Rubio risponde: “Io al fianco della brava gente di Lampedusa”

“Non capisco per quale motivo le testate giornalistiche debbano concentrarsi solo su una parte del post e tralasciare tutto il resto – dice Rubio in una intervista all’Adnkronos – sono state prese frasi a casostrumentalizzandole“. Chef Rubio ricorda che il suo post su Lampedusa ha avuto oltre 50 mila visualizzazioni. “Mi sembra davvero riduttivo concentrarsi solo sulle critiche a Lampedusa”. Chef Rubio è andato la scorsa settimana sulla nave della ong Open Arms insieme con Richard Gere con cui ha anche fatto una conferenza stampa per dare un aiuto all’organizzazione non governativa spagnola.

“Ho conosciuto persone stupende alla Guardia costiera, alla Guardia di Finanza – dice ancora Rubio – e quelli che criticano a spada tratta il mio post e il suo contenuto non sanno nemmeno come queste persone eccezionali operano sul campo. In due settimane ho conosciuto più persone e realtà di tante persone che ci abitano da anni”. “Poi – aggiunge Chef Rubio – se vogliamo discutere dello sparuto numero di persone gridano allo scandalo e che non vogliono che si scopra anche il lato malato, marcio, del’isola… Se una persona da fuori ti fa notare che ci sono anche defezioni, ti devi arrabbiare con te stesso, con le istituzioni che non hanno mai fatto un piano regolatore ad esempio, persone che hanno case abusive, o gente che fa ha fatto scempio di un’isola bellissima e non possono arrabbiarsi con chi fa notare queste cose”.

E replicando a chi sui social lo ha accusato di essere stato pagato per andare a Lampedusa, Chef Rubio ha detto: “Non sono stato pagato da nessuno – spiega – ho pagato più di 400 euro per andare a Lampedusa e prendermi dei vaffa…”. E tornando sul post su Instragam che ha sollevato numerose polemiche ha detto: “Se ho 11.400 like per 382 commenti, di cui quasi tutti positivi, e se ci concentriamo solo sulle frasi sulla cocaina, sulla mafia e la camorra, allora bisogna dire che quelle sono presenti in tutta Italia”. E ancora: “Non ho detto nulla di stravolgente. Se non ci sono ospedali a Lampedusa non è certo colpa mia, se il turismo che hanno voluto fare è finalizzato solo per i mesi estivi e d’inverno mi devo inventare un lavoretto non è colpa dello Chef Rubio”.

E ricorda che “non esiste una libreria a Lampedusa – spiega – è un’isola che potrebbe campare senza alcun aiuto, è un’isola che camperebbe di natura, eppure si fanno la guerra tra fazioni”. Poi ancora: “Dobbiamo incazzarci per le cose che i lampedusani non hanno – dice – il mio primo post era una critica ai turisti che vengono per spendere soldi per le case abusive, era uno ‘Svegliatevi’, non era una critica al lampedusano”. “Se mi incazzo è perché ho conosciuto persone per bene, esiste anche la micro criminalità, con persone che combattono e hanno paura”.

Ma Chef Rubio cosa si sente di dire ai lampedusani che dicono di essersi offesi per le sue parole? “Ho già risposto con eleganza – dice – ho fatto un post in cui ho parlato solo bene, li invito a leggere i post successivi. Il mio era un gesto di affetto per l’isola abbandonata dallo stato come la Calabria e la Sicilia tutta. Io ho studiato e ho scoperto e ne ho tratto le conseguenze. C’è gente di potere che non sa niente di Lampedusa, io faccio le cose e non le mando a dire ci sono quelli che parlano e non fanno. Persone che forse hanno la coda di paglia”. E poi sottolinea: “Vorrei continuare ad abbracciare le persone, io non sono giornalista, mi interessa la parte emozionale”.

Infine annuncia: “Tornerò a Lampedusa, ci sono molte persone che mi aspettano. Appena potrò tornerò sull’isola. Se ci sono persone che si sono sentite scottate per quello che ho detto, forse non hanno avuto il coraggio di rivedere le proprie posizioni”. E rivela che prima di lasciare l’isola di Lampedusa “hanno cercato di aggredirmi verbalmente – dice – gli ultimi tre giorni sono stati incredibili, mi minacciavano e mi dicevano di andarmene“.

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