Comitato Scuole Sicure su Formazione tecnici in edilizia scolastica nelle PA

“Una programmazione strategica e vincente è frutto di un’adeguata formazione. Purtroppo, specie nel Siracusano, sono davvero scarsi gli investimenti che le Pubbliche Amministrazioni predispongono in tale direzione, per rendere i propri dipendenti al passo con i tempi e capaci di partecipare a bandi per vincerli. Nonostante la volontà e l’impegno dei singoli tecnici, infatti, i non risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
A sostenerlo è il Comitato Scuole di Siracusa, che tiene alta l’attenzione, da oltre un anno, su tutto l’universo umano e strutturale, politico e amministrativo, che ruota attorno al pianeta scuola, a garanzia della sicurezza di chi passa la maggior parte delle sue giornate, per motivi di studio e lavoro, in questi edifici, nella maggior parte inadeguati se non addirittura fatiscenti.
“La formazione – scrive il vice presidente del Comitato Giovanni Andronico – è una componente essenziale nel settore delle costruzioni e va intesa come strumento indispensabile di lavoro, da chi gestisce il capitale umano degli enti”.
“Tutti gli uffici – continua Andronico – per gestire il cambiamento e garantire un’elevata qualità dei servizi devono far leva sulla conoscenza e sull’ottimizzazione delle competenze. Comune e Libero Consorzio – precisa il vice presidente – devono impegnarsi per assicurare il diritto alla formazione permanente, attraverso una pianificazione e una programmazione delle attività formative che tengano conto anche delle esigenze e delle inclinazioni degli individui, peraltro in un momento di grande rivoluzione informatica”.
“Il BIM (Building Information Modeling), ad esempio – scende nel dettaglio Andronico- non è uno strumento, ma un processo che utilizza un modello contenente tutte le informazioni che riguardano l’intero ciclo di vita di un’opera, dal progetto alla costruzione, alla sua manutenzione, fino alla sua demolizione e dismissione. Con l’art.6 del cosiddetto Decreto BIM (DM 560/2017) sono state introdotte una serie di scadenze che già dal 2019 prevedono il graduale utilizzo del BIM negli appalti pubblici. Ciò significa che le Pubbliche Amministrazioni devono essere in grado, sia per gli obblighi normativi sia per sfruttare i vantaggi indiscussi offerti dalle nuove tecnologie digitali, di saper utilizzare adeguamene tali strumenti”.
“La preparazione e la motivazione dei dipendenti della PA – sottolinea il vice presidente-per facilitare la transizione verso la digitalizzazione delle costruzioni, sono oramai indispensabile per limitare gli errori progettuali, le varianti in corso d’opera e per facilitare la manutenzione degli immobili. Tutte queste diseconomie sono ormai evitabili e non più tollerabili all’interno della vita di un’opera pubblica”.
“Questo sarà quello che cominceremo a chiedere – conclude- alle Amministrazioni locali. Ovviamente la Pubblica Amministrazione dovrà sostenere lo sforzo finanziario per permettere, in tempi brevi, anche l’adeguamento degli obsoleti sistemi (hardware e software) utilizzati al momento dai Tecnici pubblici”.

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