Si tentano tutte le soluzioni per riuscire in extremis a scongiurare lo scioglimento del consiglio comunale. Il consigliere comunale di Siracusa Protagonista, Mauro Basile, ha inviato una nota all’assessore regionale agli enti locali, Bernadette Grasso, con cui ha chiesto di prendere in esame la possibilità di concedere una proroga per l’approvazione del rendiconto di gestione sino al 27 novembre data in cui scade il termine di 30 giorni decorrere dalla nota del commissario ad acta del 28 ottobre.
“E’ evidente – dice Basile – che con il voto contrario espresso nella seduta del 8 novembre il consiglio comunale ha inteso esprimere esclusivamente un giudizio negativo sulla gestione della giunta, per come risulta anche dagli interventi in aula dei consiglieri che hanno in particolare censurato la gestione delle somme prelevate dal fondo di riserva”. Nella nta il consigliere comunale ha contestato il mancato rispetto dei 30 giorni per l’approvazione del rendiconto. “La giurisprudenza amministrativa ha precisato che il presupposto per lo scioglimento del consiglio comunale non è la mera inosservanza del termine di approvazione del bilancio bensì “la constatata inadempienza a un’intimazione puntuale e ultimativa dell’organo competente, che attesta l’impossibilità, o la volontà del consiglio di non approvare il bilancio. Tali principi valgono a maggior ragione per l’approvazione del conto consuntivo, che come sopra evidenziato, salvo le valutazioni di carattere politico, si risolve in un documento contabile immodificabile, trattandosi di rendiconto dell’attività gestionale dell’anno precedente”.
La presidente della quinta Commissione, Cetty Vinci, ha sollevato la difficoltà ad approvare il bilancio consuntivo poiché “il rendiconto di gestione non comprende quello della partecipata Consorzio Universitario Archimede. Peraltro sul sito ufficiale dello stesso Consorzio non è pubblicato alcun consuntivo deliberato per l’anno 2018, ma soltanto quello della Banca Tesoriere. Non vi è traccia dei consuntivi relativi agli anni dal 2015 al 2017 compreso. Pertanto la procedura seguita dal Comune di Siracusa risulta non conforme alle norme di legge vigenti”.
Rispetto alla volontà del sindaco Italia di andare avanti per la propria strada anche se il consiglio dovese essere sciolto, il consigliere Salvo Castagnino sostiene che sia “la scelta di chi teme il confronto. Io con un gettone annuo di 854 euro ho lavorato a testa alta per la mia città rappresentando i cittadini, lui ha scelto di andare avanti continuando a distruggere Siracusa non rappresentando nessuno”.