Coppa Italia, il Città di Siracusa sbanca Santa Croce

Upd  Santa Croce           0

Asd Città di Siracusa      1

 

 

Santa Croce (4-3-3): Alvani; Incatasciato, Nei, Rodriguez, Alma; Floridia (40’ pt Riela), Parisi, Leone; Oliveros (24’ st Incatasciato L), Arena, D’Agosta. All. Lucenti.

Città di Siracusa (4-4-2): Ferla; Pannitteri (12’ st Fichera), Midolo, Giordano, Costa; Puzzo, Kanwi (26’ st Schisciano), Ricca, La Delfa (43’ st Catinella; Melluzzo, Montagno (36’ st Gennaro). All. Regina.

        Arbitro: Amore di Ragusa. Assistenti: Grasso di Acireale e Fazio di Enna.

        Rete: 22′ st Fichera

        Note: Presenti circa 200 spettatori, una cinquantina dei quali provenienti da Siracusa. Ammoniti Incatasciato F. Giordano, Costa. Recupero 1’ e 4’.

 

 

“Vi vogliamo così!”. E’ il coro che riservano a fine gara i circa 50 tifosi azzurri giunti a Santa Croce per seguire la prima gara stagionale ufficiale dei loro nuovi beniamini. Il Siracusa vince e convince, superando di misura i ragusani nella gara di andata del primo turno di Coppa Italia. Prestazione tutto cuore, ma non solo, quella fornita dagli azzurri che, malgrado una preparazione atletica ancora approssimativa, a tratti hanno messo sotto gli avversari, dimostrando grande fame di vittorie. E i supporters aretusei, che hanno cantato a gran voce per tutta la partita, hanno apprezzato lo spirito e l’atteggiamento di una squadra che sembra già essere entrata nelle loro grazie.

Scelte obbligate per mister Regina, che porta con sé in panchina Schisciano e Pepe (non al meglio) e schiera i suoi con il 4-4-2, con Montagno (anche lui lontano dalla migliore condizione) al fianco di Melluzzo in avanti. Parte bene la formazione aretusea che, al 4’, mette i brividi agli avversari con il colpo di Melluzzo, che sorvola la traversa. Passano dieci minuti e lo scambio ravvicinato tra La Delfa e Montagno produce una potenziale ghiotta occasione da rete per gli ospiti, ma il 7 azzurro viene disturbato (legalmente a giudizio dell’arbitro) al momento del tiro, perdendo l’equilibrio. Timide proteste, ma per il signor Amore non ci sono i presupposti per il penalty. Il Siracusa si mantiene stabilmente nella metà campo avversaria senza però ad andare al tiro e  al 35’ rischia grosso quando, sugli sviluppi di un angolo battuto dalla destra, Ferla respinge in tuffo nei pressi della linea di porta. Scampato il pericolo, gli ospiti tornano ad affacciarsi in avanti e la più ghiotta delle occasioni capita a Costa: su angolo di Ricca, il difensore azzurro non riesce però ad impattare con forza la sfera da distanza ravvicinata, colpendola debolmente di destro e favorendo l’intervento di Alvani. Kanwi (tra i migliori del Siracusa) libera il destro al 41’, ma colpisce d’esterno, mandando la sfera sul fondo. L’ultima opportunità del primo tempo è per i padroni di casa, con la conclusione dalla distanza di D’Agosta, alta di poco.

In apertura di ripresa il Santa Croce sfiora la rete con Oliveros e D’Agosta. Il Siracusa risponde con l’iniziativa personale di Ricca, che impegna Alvani, con un tiro-cross basso intercettato non senza difficoltà dal portiere ibleo. Pochi minuti dopo, il 10 azzurro sbaglia un retropassaggio verso Costa, “regalando” una clamorosa opportunità a Oliveros, che calcia in diagonale, esaltando le qualità di Ferla, bravo a distendersi e a disinnescare il suo sinistro. Gol sbagliato, gol subito. La legge non scritta del calcio non si smentisce. Fichera, entrato al posto di Pannitteri, porta in vantaggio il Siracusa al 22’. L’azione parte dai piedi di Kanwui, che appoggia sulla destra per Puzzo. L’esterno avanza a grandi falcate, servendo La Delfa, il cui cross sul secondo palo è un invito a nozze per l’ex giocatore del Palazzolo, che “buca” il portiere avversario, facendo gioire gli appassionati tifosi aretusei. La reazione del Santa Croce è tutta in una punizione fuori misura di Leone. Succede poco altro nei 15 minuti finali. Il Siracusa resiste agli assalti disordinati del Santa Croce e conduce in porto la prima vittoria stagionale. E poi tutto sotto la curva a raccogliere gli applausi dei sostenitori aretusei.

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By Redazione

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