La procura di Siracusa sta indagando su alcuni decessi per coronavirus avvenuti all’ospedale Umberto I, dopo l’inchiesta aperta sulla morte del direttore del parco archeologico Calogero Rizzuto. Su quest’ultima vicenda ieri sera, durante la trasmissione “Non è l’Arena” su La 7, è stata mostrata la ricetta del medico curante di Rizzuto con la quale “si richiede ricovero ospedaliero in reparto appropriato per febbre continua persistente”. La prescrizione è dell’11 marzo, tredici giorni prima del decesso avvenuto il 24 marzo. Dopo l’apertura dell’inchiesta, in seguito a un esposto presentato dal parlamentare regionale Nello Dipasquale, la direzione generale dell’Asp di Siracusa aveva fatto sapere che il direttore del parco archeologico avrebbe rifiutato il ricovero. “Mio padre si era presentato con la febbre a 40 ma è stato stabilizzato e rimandato a casa”, racconta il figlio Audenzio Rizzuto. Due giorni prima gli era stato fatto il tampone ma non si aveva ancora l’esito.
Il fascicolo al momento è a carico di ignoti con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Ma ci sono altri fascicoli, dopo gli esposti presentati alla procura da altri familiari di vittime.
“Mio padre ha capito che quel virus lo ha contratto in ospedale” dice Laura, figlia di Paolo Accardo, 80 anni. A chiedere chiarimenti anche la famiglia di un 83enne morto all’ospedale Umberto I. Ieri l’assessore regionale Ruggero Razza, che ha inviato a Siracusa un team di esperti per accertamenti, aveva ammesso che erano emerse “criticità” e “responsabilità” dalla relazione del Covid team.
Siracusa 20 aprile 2020