Sono 1.155 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 9.376 tamponi effettuati; 19 i decessi, che portano il totale a 569.
Con i nuovi casi salgono così a 17.618 gli attuali positivi con un incremento di 812. Di questi 1.253 sono i ricoverati: 1105 in regime ordinario e 148 in terapia intensiva con una diminuzione di due ricoveri. In isolamento domiciliare sono 16.365.
I guariti sono 324. I nuovi positivi sono così distribuiti per province: Palermo 352, Catania 324, Messina 103, Ragusa 98, Trapani 54, Siracusa 41, Agrigento 134, Caltanissetta 27, Enna 22.
Dalla Regione dopo una riunione durata fina a tarda notte, il comitato tecnico scientifico siciliano ha dato l’ok al nuovo piano ospedaliero per affrontare l’emergenza Covid-19. Un piano, elaborato all’assessorato alla Salute, che prevede tre fasi e il potenziamento di posti extra reparti per alleggerire la pressione. Un piano che potrebbe mantenere la Sicilia in ‘zona verde’.
Il primo step dovrebbe avvenire entro il 15 novembre, quando saranno, secondo programma, attivati 2550 posti letto, di cui 270 in terapia intensiva. A questi se ne aggiungono 680 per chi non è in condizioni critiche, ma ha bisogno di assistenza, in residenze per anziani,istituti di assistenza e hotel, con cui la Regione firmerà altre convenzioni. Quindici giorni dopo, il 30 novembre, scatta la fase 2: i posti di terapia intensiva dovrebbero arrivare a 420 e quelli in degenza ordinaria diventano 2400, con un ulteriore potenziamento delle strutture extra ospedaliere.
Come già annunciato, e come nella realtà già accade, ci saranno due ospedali di riferimento: il Cervello a Palermo e il San Marco a Catania. Oltre a questi che fungeranno da hub nella rete sono coinvolti quasi tutti i presidi dell’Isola che, comunque, non fermeranno le prestazioni normali. Almeno fino alla fase 3 che scatterebbe soltanto nel caso in cui la situazione fosse fuori controllo. Se si dovesse arrivare a questo scenario, le cure e le visite rimandabili sarebbero rimandate.