La corte d’appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado, ha assolto l’imprenditore Maurizio Bellavia, proprietario del negozio di arredamento Casa Crea, per l’omicidio colposo di Pietro Scalia, l’operaio deceduto in ospedale nel 2010 dopo una caduta da una impalcatura mobile in un magazzino dell’azienda.
Bellavia era difeso dall’avvocato Fabrizio Bellavista.
La sentenza d’appello arriva a 12 anni dai fatti. Il primo verdetto, giunto a 5 anni dall’inizio del processo, è del 23.
maggio del 2018. Le motivazioni furono depositate dopo due anni perchè, scrisse il giudice, non si correva il rischio di una prescrizione. L’appello fu fissato dopo due anni e mezzo. Ma alla corte per l’assoluzione è bastata una sola udienza.
Pietro Scalia, 35 anni, cadde da una altezza di 8 metri e morì in ospedale per i traumi riportati, dopo qualche giorno dall’incidente.
Sotto processo per omicidio colposo finì Bellavia, proprietario dell’esercizio commerciale che nel 2014 chiuse i battenti. In primo grado l’imprenditore ebbe 2 anni.
Ora, l’assoluzione per non aver commesso il fatto. La corte ha anche revocato tutte le statuizioni decise al termine del primo processo in cui si erano costituiti parte civile moglie e figlio dell’operaio.