Il ministro della Salute Roberto Speranza ha informato i capi delegazione della maggioranza riguardo la situazione di Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto che stanno decidendo misure più restrittive. Il ministero della Salute, con il via libera di tutto il governo, ha dato l’ok alle regioni orientate ad una nuova stretta.
EMILIA ROMAGNA
Per l’Emilia Romagna il presidente della Regione afferma: “Abbiamo davanti un obiettivo che deve essere di tutti: frenare il contagio e invertire la curva della pandemia. E possiamo centrarlo rispettando le regole, con senso di responsabilità e senza panico“.
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Per il governatore, che è anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini “servono unità e condivisione recuperando lo spirito comune che aveva caratterizzato la prima fase dell’emergenza sanitaria, per tutelare la salute delle persone, garantire la possibilità per le strutture sanitarie di garantire servizi di assistenza e cura, non penalizzare in maniera indiscriminata il lavoro, le attività economiche e la scuola. Ogni misura presa, a livello nazionale e regionale, è a tutela della collettività, non ci sono pagelle o colori punitivi o premiali – chiude Bonaccini– ma solo lo sforzo del Paese di gestire la crisi ed uscirne definitivamente quando sarà disponibile il vaccino chiesto al Governo“.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, ha presentato in videoconferenza l’ordinanza contro gli assembramenti, concordata con il Veneto e l’Emilia Romana. Tutti chiusi, di domenica, i negozi, salvo quelli commerciali, le farmacie, le edicole. “La situazione è critica” in regione, ha dichiarato Massimiliano Fedriga, e l’ordinanza che entrerà in vigore da sabato “non vuole dare multe, ma offrire regole condivise per evitare il contagio”.
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“L’attenzione nei comportamenti è fondamentale – Aggiunge Fedriga – anche se capisco che non è naturale, e comporta dei sacrifici, portare obbligatoriamente la mascherina o mantenere il distanziamento. Ma questo è necessario per salvaguardare la salute, l’economia ed il lavoro”. “L’ordinanza prevede l’obbligo sempre della mascherina, quando si esce dalla propria abitazione se non sotto i 6 anni, con patologie o se da solo o con conviventi su mezzi privati”.
Anche il Veneto sulla stessa lunghezza d’onda
VENETO
Il governatore Luca Zaia nel presentare il provvedimento ha spiegato: “In un mondo che rispetta le regole una ordinanza così non serve ma cerchiamo di intercettare gli irriducibili. La vedo come un fallimento sociale perchè è la dimostrazione che a volte il buon senso non c’e’ per tutti”.
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“Senza la collaborazione dei cittadini non ne veniamo fuori”. L’ordinanza, condivisa con i presidenti di Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, prevede che da venerdì dopo la mezzanotte fino al 3 dicembre su tutto il territorio regionale diventeranno obbligatorie le regole: uso della mascherina al di fuori dell’abitazione ad eccezione dei bambini o di chi fa attivita’ sportiva intensa, consentita l’attività sportiva e motoria nei parchi ma solo in aree periferiche e nel rispetto di almeno due metri di distanza, consentito l’accesso a pubblici esercizi non piu’ di una persona alla volta, vietati i mercati se non in caso di apposito piano che prevede perimetrazione, sorveglianza e varchi di accesso e fortemente raccomandato garantire quando possibile l’accesso agli esercizi commerciali nelle prime due di apertura agli over 65 anni.
LAZIO
La Regione Lazio sta valutando se procedere o meno a una ordinanza per prevenire le possibilità di contagio in luoghi potenzialmente più affollati. In queste ore si starebbe valutando un testo che prevederebbe la chiusura nei giorni festivi e pre-festivi delle grandi strutture, superiori ai 2.500 metri quadri, fatto salvo per i negozi che si occupano di generi alimentari, farmacie, edicole e tabaccai. Al vaglio anche una possibile chiusura dei mercati nei giorni festivi, salvo che per gli esercenti che vendono generi alimentari. Provvedimenti specifici sono già disposti su Roma. Le grandi vie dello shopping della capitale diventano a numero contingentato, saranno chiuse quando arriveranno al “punto di saturazione”. Le forze dell’ordine controlleranno che non si creino assembramenti e, in caso di chiusure, faranno defluire le persone in eccesso nelle vie laterali. E poi le fermate della Metro A di Spagna e Flaminio, le più centrali, saranno chiuse il sabato e la domenica dalle 10 alle 20. Le decisioni sono state prese dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, coordinato dal prefetto di Roma Matteo Piantedosi. Tra le strade commerciali che diventano a numero chiuso via del Corso, le vie del Tridente, via Cola di Rienzo e il lungomare di Ostia. Sono quattro i punti di filtraggio individuati dal comitato nel centro di Roma. I controlli saranno posizionati in piazza del Popolo, piazza di Spagna, Largo Goldoni e Largo Chigi. Da qui, e con il supporto anche via elicottero, personale della polizia locale, della Protezione Civile e delle forze dell’ordine monitorerà la soglia di saturazione delle singole strade.
ALTO ADIGE
È stata firmata in serata dal governatore Arno Kompatscher l’ordinanza con le “ulteriori misure urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19” e che entrerà in vigore da sabato. In Alto Adige, già ‘zona rossa’ da lunedì scorso, scatterà quindi il nuovo lockdown e durerà fino al 29 novembre. Per una settimana, dal 16 al 22 novembre, le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza. I figli di persone che lavorano nei servizi essenziali potranno proseguire la didattica in presenza negli asili e nelle scuole elementari.
CAMPANIA
Si sta decidendo in queste ore l’istituzione di zone rosse nelle città della Campania dove si registra un livello alto di contagi e dove è indispensabile una drastica riduzione della mobilità, in coordinamento con le Prefetture competenti e con i Comuni per garantire l’indispensabile impiego delle forze dell’ordine per il controllo sui territori. E’ quanto annuncia, in una nota, l’Unità di crisi della Regione Campania, spiegando che la valutazione “è già cominciata nella seduta dell’Unità di crisi regionale di questa sera e proseguirà domani la verifica e valutazione per alcuni Comuni”. Nella riunione con il governo e gli altri enti locali sui Covid hotel, il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha tenuto a far notare, che nei primi otto mesi dell’anno, i cinque capoluoghi di provincia campani hanno registrato complessivamente una mortalità inferiore rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Gli ultimi dati della Campania hanno innervosito il governatore, che, nell’incontro, ha usato il termine “sciacallaggio”. E ha rimarcato il problema della “carenza di personale”. A De Luca ha replicato il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia precisando che non c’è alcuno sciacallaggio contro la Campania e ribadendo la disponibilità del governo verso tutte le Regioni. “La Protezione Civile ha fatto un bando – avrebbe risposto Boccia – ci sono persone che si sono rese disponibili e che De Luca può contattare“.