Covid, verso il Dpcm di martedì. Chi fa jogging non dovrà indossare la mascherina

Oggi la riunione con il comitato scientifico, domani sera la cabina di regia con le Regioni e gli enti locali e martedì il decreto del presidente del Consiglio con le nuove restrizioni anti contagio da Covid 19. È il timing che si pone il governo per l’approvazione delle misure che dovrebbero entrare il vigore da giovedì. Anche se le misure sono ancora da limare, l’esecutivo è orientato a imporre una ‘stretta’ sulle feste private e sulla movida, introducendo l’obbligo di massimo trenta partecipanti a cerimonie e riunioni, il divieto di assembramento davanti a bar e ristoranti dalle 21 e la chiusura anticipata di tutti i locali alle 24. Stop anche agli sport amatoriali che prevedano un contatto, come il calcetto.

Dovrebbe essere poi confermata la limitazione alle presenze nei congressi e nelle manifestazioni pubbliche al chiuso (massimo mille persone all’aperto, se consentito dalle condizioni) con una possibile deroga per alcuni teatri (come La Scala di Milano, il San Carlo di Napoli, con percentuale su capienza rispetto al numero già indicato di massimo 200 spettatori).

Il governo starebbe poi valutando l’ipotesi di incentivare, portandolo al 70%, il ricorso allo smart working per la pubblica amministrazione, e insistere con una campagna di forte raccomandazione a favore dell’uso delle mascherine per i non conviventi, anche all’interno delle case. Una circolare sull’obbligo di indossare mascherine all’aperto ha poi costretto il Viminale a una precisazione.

Via libera anche  alla riduzione della quarantena da 14 a 10 giorni, e stop alla regola del doppio tampone negativo per poter dichiarare un positivo guarito. Ne basterà uno.

È esentato dall’obbligo di indossare la mascherina all’aperto solo chi fa sport, mentre chi svolge “attivita’ motoria” deve indossarla, recitava la circolare inviata dal capo di Gabinetto Bruno Frattasi ai prefetti. Chi fa jogging o footing non deve indossare la mascherina, ha poi precisato il ministero. “Per attività motoria deve intendersi la mera passeggiata e non la corsa, anche quella svolta con finalità amatoriali, in quanto riconducibile ad attivita’ sportiva”, ha sottolineato, dopo le proteste di alcuni partiti di opposizione e del leader di Italia viva Matteo Renzi.

Alla vigilia di una settimana impegnativa, con il voto sulla Nadef al Senato e il Consiglio europeo del 15 e 16, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avvertito che “la pandemia è ancora in corso” e che “la curva epidemiologica proprio in questi ultimi giorni sta segnando un innalzamento dei contagi”. “Dobbiamo per questo mantenere altissima la soglia dell’attenzione e continuare a essere rigorosi nei nostri comportamenti”, ha ammonito, in un lungo intervento sul ‘Riformista’.

“Non possiamo abbassare la guardia e abbandonarci alla tentazione di allentare l’impegno per contrastare il Covid. Dobbiamo continuare a mantenere solida la convinzione che è impossibile tutelare il motore della nostra economia senza prima salvaguardare la salute e la sicurezza dei cittadini”. Via libera, quindi, alle nuove restrizioni ma il governo esclude nuovi lockdown generali, come a marzo. “Lo voglio dire chiaramente, l’Italia non può permettersi un nuovo lockdown, non se lo può permettere il sistema economico e quello commerciale”, ha spiegato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Il titolare della Farnesina ha poi garantito che, “grazie all’accordo con Oxford University, entro fine anno l’Italia avrà le prime dosi del vaccino e dall’inizio dell’anno prossimo inizieranno le vaccinazioni”. “Non c’è alcuna ipotesi di provvedimenti restrittivi per le scuole”, ha poi garantito, dal canto suo, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

“Il governo sta valutando l’utilizzo dei test rapidi anche per le scuole, come sto chiedendo da tempo”. Critica l’opposizione con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. “Spero che al governo non ci sia nessuno che pensi di tornare a richiudere ancora locali, negozi, uffici, fabbriche e scuole perche’ si rischia di morire”, ha auspicato il segretario leghista.

“Va bene stare attenti, distanti e mascherati. Però chiusi in casa, no. L’ottanta per cento dei contagi avviene in casa: questi sono i dati, quindi, e’ inutile andare a prendersela con chi lavora”, ha sostenuto. “Il caos regna sovrano nelle decisioni del governo sulle norme anti-Covid – ha commentato Meloni -. Oggi nuova sceneggiata kafkiana sull’attivita’ motoria e sportiva”.

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