Cronaca – Dj morta: legale marito, faremo opposizione ad archiviazione

4 settembre 2021 – “Stiamo ancora studiando le carte della richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Patti ma faremo richiesta di opposizione: ci sono molti elementi che non ci convincono nella tesi dei pm”. Lo dice Pietro Venuti, uno dei legali di Daniele Mondello padre di Gioele, 4 anni, e marito della dj Viviana Parisi, 43 anni, entrambi trovati morti nelle campagne di Caronia ad agosto dello scorso anno.

Per la procura di Patti la donna ha ucciso il figlio e poi si è suicidata “Non siamo convinti – prosegue Venuti – dopo l’analisi degli elementi presentati anche dai consulenti che Viviana si sia suicidata e lo stesso vale per quanto riferito sulla morte di Gioele. Noi avevano chiesto altre analisi e altri esami. Non ci fermeremo qui cercheremo di andare fino in fondo per conoscere la verità”. “Ma quale mille euro Roberto. Sì mille euro, ma non esiste. Almeno.. ma.. il più scarso dev’essere cinquemila euro. Se no non ci vado, non mi interessa non mi sbatto”. Lo dice Daniele Mondello, padre di Gioele, e marito di Viviana Parisi, parlando al telefono col cognato Roberto Parisi il 10 ottobre 2020 circa due mesi dopo la morte della moglie e del figlioletto. I due discutono sul boom di ascolti in alcune trasmissioni tv che parlano della vicenda che aveva appassionato gli italiani. Il cognato diceva che lui per mille euro avrebbe partecipato a una trasmissione televisiva. Mondello ribatteva: “Per meno di 5 mila euro non ci vado. Ma che fai scherzi? Ma tu lo sai quanto vengono pagate le persone là? Tu non hai idea”. I due dialogano a lungo sulla possibilità di partecipare a pagamento a una trasmissione tv. Agli atti dell’inchiesta sulla morte di Gioele e della madre, c’è un’intercettazione in cui la cognata della donna, Maria Mondello, parlando con un’amica al telefono dice: “Sono arrabbiata con lei.. va a mio nipote me lo ha ammazzato lei. Per la sua testa.. per le sue cose, noi ci abbiamo messo tutto il nostro impego ma lei non si è voluta curare…”. Maria rimproverava al fratello, il marito di Viviana, dicono gli inquirenti, di aver permesso alla donna di uscire in auto da sola, la mattina del 3 agosto, portando il figlio Gioele, nonostante conoscesse le sue condizioni di salute. “Mi serve un’ambulanza mia moglie sta malissimo, non lo so, le è venuta una crisi, dice cose allucinanti è fuori di testa ormai, è fuori di testa” dice Daniele Mondello parlando con l’addetto del 112 il 18 marzo 2020 cui chiedeva l’invio di un’ambulanza perchè la moglie stava male. Lo si evince dalla richiesta di archiviazione della procura di Patti dell’inchiesta sulla morte di Viviana e Gioele. Quel giorno al pronto soccorso dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto il medico scrive che la paziente è “in preda a un delirio mistico con manie di persecuzione. Il marito riferisce che la paziente si sente perseguitata da circa due anni” ma che dal giorno prima ha avuto un peggioramento. Il medico chiese l’assistenza sanitaria obbligatoria. Sempre agli atti c’è la testimonianza di un sacerdote di Venetico che vide qualche tempo prima Viviana due volte, da sola, ferma davanti la chiesa mentre leggeva ad alta voce brani della bibbia. Lettura durata anche un’ora. Viviana prima di salire sull’ambulanza disse al sacerdote: “Padre Cleto è arrivato il tempo dell’apocalisse”.

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