Il presunto killer di Piopaolo Mirabile, il diciassettenne di Noto, ucciso la sera del 30 novembre con un colpo di pistola alla testa, ha sostanzialmente confessato di avere sparato ma ha sottolineato di non avere avuto alcuna intenzione di uccidere.
Vincenzo Di Giovanni, 33 anni, appartenente al gruppo dei Caminanti residenti a Noto, si è sottoposto ad interrogatorio di garanzia davanti al gip del tribunale aretuseo, Andrea Migneco, dopo che il 20 dicembre, a causa del covid, di cui era affetto, non ha potuto essere presente in aula. Assistito dall’avvocato Daniele D’Urso del Foro di Bologna, l’indagato ha confermato quanto già i carabinieri del nucleo operativo avevano appurato con l’osservazione delle immagini tratte dalle telecamere di videosorveglianza, la sera della sparatoria in via Platone. Alla presenza dei pubblici ministeri Salvatore Grillo e Silvia D’Armento, l’indagato ha precisato, comunque, che la sua intenzione non fosse quella di uccidere, men che meno il diciassettenne. Di Giovanni è stato rintracciato mentre tentava di trovare rifugio in casa di alcuni componenti della comunità nomade netina. È accusato di avere impugnato la pistola con cui è stato immortalato dalle telecamere di sorveglianza mentre sparava tre colpi in sequenza contro la vettura su cui viaggiavano il diciassettenne e il padre. I due, avendo notato movimenti strani sul marciapiede, avevano invertito la direzione di marcia e stavano tentando di sfuggire all’agguato. Un proiettile, però, ha colpito al capo il ragazzo, e non gli ha dato scampo.