Un ricorso congiunto Regione siciliana e ministeri del made in Italy e dell’Ambiente contro lo stop, deciso dal Gip di Siracusa, al depuratore Ias di Priolo è una delle ipotesi sul tavolo del vertice convocato domani (5 agosto) a Palermo.
L’impianto è sotto sequestro per disastro ambientale da 2 anni, ma data l’importanza strategica dell’area industriale, l’attività è proseguita. Il blocco imposto dal giudice sarebbe legato alla mancanza di interventi in tempi certi, ossia i 36 mesi fissati dalla Corte Costituzionale per il risanamento dell’area. Ancora una volta lavoro e salute sono in bilico. E torna la paura tra le migliaia di dipendenti.
Anche Confindustria Siracusa lamenta l’incertezza del diritto. Le aziende stanno investendo sulla depurazione autonoma.
La Regione, dal canto suo, a fine giugno ha preventivato nella manovra finanziaria nove milioni di euro per la messa in sicurezza dell’area.