E’ andata deserta la gara per l’affidamento del servizio di tesoreria comunale per il periodo 2019-2023. La presa d’atto è stata del dirigente dei Servizi finanziari del comune capoluogo, Giorgio Giannì, a conclusione dell’iter della gara, indetta il 23 febbraio e scaduta alla fine del mese successivo. Per la selezione dell’istituto di credito che fungerà da tesoreria comunale, sono state invitate a partecipare tutte le banche che operano nella provincia aretusea.
Per il servizio era stata posta una base d’asta di 50mila euro annui per un importo massimo di 200 mila euro equivalenti a 4 anni di compenso. L’offerta doveva essere presentata entro il 26 marzo ma entro quel termine nessun plico è pervenuto al servizio protocollo del municipio siracusano. Preso atto dell’assenza di offerte, è stato necessario ricorrere all’ulteriore proroga nei confronti dell’Unicredit con cui, quindi, il dirigente ha disposto di avviare una trattativa privata per garantire il servizio, che riveste caratteri di obbligatorietà. Insomma, se prima gli enti pubblici rappresentavano un’opportunità per gli istituti di credito di legare con il territorio oltre che di avere un riscontro anche in termini economici, da qualche anno a questa parte, con la crisi economica, il patto di stabilità e con la riduzione dei trasferimenti, che mettono in ginocchio gli enti pubblici locali, nessuno intende assumersi la responsabilità di fungere da tesoreria.
“Non è la prima volta che ciò accade – spiega l’assessore comunale al Bilancio, Salvatore Piccione – ma abbiamo sempre ovviato con la proroga del servizio a Unicredit. Vorrei sottolineare che il Comune di Siracusa ha sempre rispettato gli impegni assunti con le banche per il pagamento dei ratei dei mutui, per la corresponsione dei compensi per cui ci sembra strano che non vi sia interesse degli istituti di credito presenti sul territorio a fungere da tesoreria comunale”.