Detenuto suicidato a Ragusa, Cuffaro: “L’amore per la sua famiglia non lo ha strappato dalle braccia della morte”

carcere trapani

“Sono i miei giorni d’estate in Burundi, giorni di caldo, di bambini, sorrisi e speranza. Nella mia amata Sicilia, invece, sono giorni di Santa Rosalia, di Fratello Biagio e di don Pino Puglisi, tre santi beati e martiri che hanno donato amore a chiunque abbia incontrato il loro sguardo, il loro sorriso, la loro fede e la loro generosità. Ma, in Sicilia, sono anche giorni di morti invisibili come C.S, un detenuto di 25 anni, sposato e papà di tre bambini originario di Noto, suicidatosi all’interno del penitenziario di Ragusa. Non lo conoscevo, mi hanno raccontato di lui le poche notizie che circolano, ma una su tutte mi ha colpito, quella del suo sorriso davanti all’espiazione della pena che, però, non è bastato per tenerlo legato alla speranza, come non è bastato l’amore per i suoi bambini e per sua moglie a strapparlo dalle braccia della morte.

Forse S.C. ha pensato che non potesse esistere una beatitudine più grande che morire da uomo libero o, forse, ha deciso di inchiodare la sua anima disperata dietro quelle sbarre. Dal Burundi penso che mi sarebbe piaciuto camminare accanto a questo ragazzo, fare con lui un pezzo di strada, creare una esperienza viva in quella drammatica realtà che ti toglie il fiato come in carcere. Magari, chissà, aiutandolo a scegliere la vita anziché abbracciare la morte. Quella del carcere è una esperienza dall’odore incancellabile, c’è il dolore in tutta la sua sacralità, e se mi soffermo un attimo batte ancora con urgenza quel dolore. Venticinque anni sono troppo pochi, troppo pochi.

Sono le otto del mattino qui ci sono tutti i colori dell’estate ma dentro di me è inverno…mi giungono dalla stampa le parole del segretario nazionale della PolGiust, Francesco Davide Scaduto, che sottolinea, in una nota, come la sicurezza degli istituti penitenziari non sia più argomento di interesse pubblico e, io, aggiungo anche politico. E io dall’estate del Burundi ma dell’inverno del mio cuore non posso che dargli ragione. Fai buon viaggio ragazzo, alla tua famiglia e ai tuoi bambini giunga tutto il mio cordoglio”. Lo dichiara il segretario nazionale della Dc, Totò Cuffaro.

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By Redazione

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