Don Palmiro Prisutto chiede al presidente della Repubblica una medaglia al valore per le vittime del cancro e i bambini malformati.

Il Presidente della Repubblica, o Capo dello Stato che dir si voglia, rappresenta l’unità nazionale e svolge la funzione di garante degli equilibri costituzionali, sopra gli altri organi governativi. Non è titolare di un potere specifico ma partecipa all’esercizio di tutti i poteri con ruolo di coordinamento e supervisione.
Il suo incarico è ripartito nelle seguenti funzioni: quella legislativa, esecutiva e giudiziaria. La sua funzione è di garanzia democratica, in difesa dei diritti di tutti i cittadini, compresa la salute pubblica e il rispetto dell’ambiente in cui vivono. Orbene. Don Palmiro Prisutto, che si può definire tra i pochi pionieri nella difesa dell’ambiente nella zona industriale siracusana, assieme a tante associazioni ambientiste che iniziarono la battaglia contro l’inquinamento selvaggio già negli Anni Settanta, ancor prima dell’arrivo ad Augusta del Pretore di ferro Condorelli, con una serie di lettere ha chiesto a diversi presidenti della Repubblica Italiana di fare una visita nei comuni industriali del petrolchimico, considerato il più inquinato d’Europa, nella terra dove la politica e le industrie sono da sempre in connubi, nella terra degli scandali per la concessione dei nulla osta per realizzare raffinerie e discariche, ma senza alcuna risposta.

Non è una provocazione, ma una richiesta basata sulla logica deduzione, sulla Storia reale fatta di morte e dolore. Scrive il combattente prete: “Il sottoscritto Prisutto Palmiro , Cittadino italiano nato il 24 novembre 1954 ad Augusta, ed ivi residente, più volte ha richiesto l’intervento delle Istituzioni preposte per trattare e risolvere il difficile caso della crisi socio-ambientale del territorio oggi denominato infelicemente Area SIN che abbraccia i sei comuni che già nel 1990 furono compresi nell’area dichiarata ad elevato rischio di crisi ambientale: Augusta, Priolo, Melilli, Siracusa, Floridia, Solarino. Nel territorio ricadente sotto questa denominazione esiste da circa settanta anni un’elevatissima concentrazione di industrie chimiche e petrolchimiche, impianti di trattamento rifiuti, depositi di idrocarburi, centrali elettriche ed altro che, oltre ad aver portato un evidente beneficio economico, ha purtroppo snaturato il paesaggio e la naturale vocazione del territorio. Studi scientifici ad altissimo livello e indagini varie, nel corso degli anni, hanno accertato l’esistenza di danni non solo a tutto l’ecosistema, ma soprattutto alla salute dei lavoratori e della popolazione residente costantemente esposta senza alcuna difesa ad ogni forma di emissioni inquinanti.

“Nessuna Istituzione avrebbe preso in considerazione le gravi sofferenze degli abitanti e degli stessi lavoratori se singoli cittadini o associazioni non fossero intervenuti a denunciare il problema, nonostante l’interessato negazionismo delle aziende e di talune istituzioni. Il sottoscritto, ritenendo artificiosamente incompleta la raccolta dati del registro tumori dell’autorità sanitaria locale nel febbraio 2014 con l’aiuto spontaneo dei cittadini, che hanno collaborato, ha raccolto, nella sola città di Augusta, circa mille nomi di persone decedute in questi anni a causa del cancro. Dall’analisi dei tabulati così realizzati in cui sono stati registrati tali nomi emergono dati significativi importanti quali la forte incidenza della mortalità per tumore ai polmoni e l’età, per la quale non è azzardata l’ipotesi che un abitante su due di Augusta non arrivi all’età pensionabile, fissata a 67 anni. Quello che non è possibile quantificare, per via della discutibile legge sulla privacy, è il numero degli aborti spontanei e procurati, e una forma di strano e discutibile riserbo, a seguito della soppressione del punto nascite, impedisce di sapere perfino il numero dei bambini nati malformati.

“Pertanto, conseguentemente alle ufficiali dichiarazioni di area ad elevato rischio di crisi ambientale e di area SIN chiedo all’attuale Presidente della Repubblica di voler ufficialmente riconoscere i morti di cancro di Augusta, come vittime del lavoro, in quanto sono stati costretti a lavorare e a vivere in un ambiente estremamente rischioso ed insalubre, equiparandoli a tante altre vittime del lavoro o degli incidenti sul lavoro. Il lavoro e la tutela dei diritti del lavoratore sono insiti nello spirito dell’art. 1 della attuale costituzione italiana. Un’altra medaglia d’oro alla memoria deve essere concessa al Comune di Augusta per la memoria delle vittime del cancro e dei tanti bambini non nati, malformati o che non sono sopravvissuti a causa dell’inquinamento. È possibile equipararli ai bambini della scuola di San Giuliano di Puglia deceduti durante il sisma che sconvolse la loro città. Neanche i bambini di Augusta avevano colpa, soprattutto perché l’inquinamento non è da ritenersi una causa naturale. Medaglia d’oro al Merito Civile Alla memoria – alle 136 vittime italiane della tragedia di Marcinelle , in Belgio, con la seguente motivazione: “Lavoratore emigrato in Belgio, in seguito alla tragica esplosione di gas verificatasi nella miniera di carbone di Marcinelle, rimaneva bloccato, in un pozzo a più di mille metri di profondità, sacrificando la vita ai più nobili ideali di riscatto sociale.

“Luminosa testimonianza del lavoro e del sacrificio degli italiani all’estero, meritevole del ricordo e dell’unanime riconoscenza della Nazione tutta”. Alla memoria – ai 27 scolari vittime del terremoto di San Giuliano di Puglia con la seguente motivazione: “In occasione di un violento e disastroso terremoto che causava il crollo di un edificio scolastico, veniva trovato esanime sotto le macerie, sacrificando la piccola vita nell’adempimento del proprio dovere di studente. Esemplare e imperituro ricordo di abnegazione per le future generazioni”. 31 ottobre 2002 – San Giuliano di Puglia (CB) Medaglia d’oro al Merito Civile Il sottoscritto propone le seguenti diciture nel conferimento della medaglia: Alla memoria delle innumerevoli vittime italiane della strage silenziosa di Augusta in Sicilia (Italia?): “Lavoratore o cittadino residente ad Augusta, svolgendo un lavoro rischioso o in seguito alla persistente esposizione a sostanze inquinanti del polo petrolchimico nei pressi di Augusta, rimaneva minato nel fisico, sacrificando la vita ai più nobili ideali di riscatto sociale.

“Luminosa testimonianza del lavoro e del sacrificio degli italiani in Italia, meritevole del ricordo e dell’unanime riconoscenza della Nazione tutta”. Alla memoria delle piccole innocenti vittime dell’inquinamento ambientale di Augusta con la seguente motivazione: “A seguito di una insidiosa e eccessiva industrializzazione che causava l’avvelenamento generale dell’ambiente innumerevoli bambini nascevano con gravi malformazioni oppure venivano immolati con l’aborto sacrificando la loro piccola vita. Esemplare e imperituro ricordo per le future generazioni di scelte economico-politiche che miravano solo al discutibile profitto”.

Don Palmiro Prisutto  

 

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