13 ottobre 2021 – Condanne per 155 anni sono state irrogate dal tribunale penale (presidente, Giuseppina Storaci; a latere, Nicoletta Rusconi e Alfredo Spitaleri), a carico dei dodici imputati nell’ambito del processo, scaturito dall’operazione antidroga denominata “Tonnara”. I giudici hanno in buona parte accolto le richieste del pubblico ministero Alessandro La Rosa, della Dda di Catania, che ha sostenuto la sussistenza di un’organizzazione finalizzata al traffico degli stupefacenti, con base operativa nella piazza di spaccio tra via Aldo Carratore e viale Santa Panagia.
Per il tribunale, promotore dell’organizzazione è Danilo Briante, cui ha inflitto la condanna a 28 anni di reclusione con l’esclusione dell’aggravante relativa all’aver favorito un’associazione mafiosa. 24 anni è la pena che deve scontare Antonino Rizza (4 anni in meno rispetto alle richieste del pm), 16 anni per Raffaele Balocco, 14 anni e 4 mesi di reclusione per Ivan Rossitto per il quale è venuta meno l’accusa di essere stato il coordinatore del gruppo. Il tribunale ha inflitto 13 anni e 4 mesi di reclusione a Gaetano Maieli, 11 anni ciascuno per Alessandro Abela e Vincenzo Buccheri, 11 anni e 2 mesi per Massimo Salemi, 6 anni e mezzo per Giuseppina Riani (il pm ne aveva chiesti 16), 4 anni e 4 mesi di reclusione per Marco Maieli in continuazione con una precedente sentenza. Il tribunale ha incrementato, invece, la condanna a carico del collaboratore di giustizia Pasquale Graziano Urso a 7 anni quando il pm, a conclusione della requisitoria, aveva invocato una pena di 4 anni di reclusione.
Il collegio di difesa, rappresentato dagli avvocati Junio Celesti, Licinio La Terra Albanelli, Puccio Forestiere, Francesco Villardita, Natale Vaccarisi, Sebastiano D’Angelo e Antonio D’Amelio hanno annunciato ricorso in appello, non prima di avere letto le motivazioni della sentenza.
L’operazione Tonnara è scattata all’alba del 27 febbraio 2018, portata a termine dai carabinieri del comando provinciale. Da quanto emerso dal processo, il traffico degli stupefacenti garantiva all’organizzazione un introito fra i 3mila e i 5mila euro la settimana. Il gruppo controllava la piazza di spaccio di viale Santa Panagia e poteva contare su una capillare rete di piccoli spacciatori al dettaglio.
Francesco Nania