Quando i carabinieri, a notte fonda, sono giunti nella sua abitazione per sottoporlo a un normale controllo, non era in casa. Inevitabile la denuncia perevasione dagli arresti domiciliari. Ma l’uomo, finito sotto processo, è riuscito, però, a farla franca, riferendo al giudice che quando sono arrivati i militari dell’Arma, si era appartato con la convivente nel terrazzo del palazzo in cui dimorava. Una storia a tinte rosa e, soprattutto, a lieto fine per il protagonista dell’episodio, M. L. di 36 anni, siracusano, che è rimasto libero.
La vicenda risale alla notte del 22 dicembre quando una pattuglia dei carabinieri si è recata nell’abitazione che l’uomo ha eletto come domicilio e luogo in cui è stato destinato per trascorrere il periodo della misura cautelare. I carabinieri hanno bussato alla porta di casa ma dell’uomo nessuna traccia. Hanno ripetuto la “visita” in altri momenti ma lo hanno rintracciato soltanto di mattina per notificargli la denuncia per evasione dagli arresti domiciliari. La misura cautelare gli era stata imposta dal giudice per le indagini preliminari, perché era stato sorpreso e arrestato il 15 luglio in possesso di 22 dosi pari a 9 grammi di cocaina, pronte per essere spacciate. Quella stessa mattina, l’uomo è comparso davanti al gip del tribunale aretuseo, Giuseppe Tripi, per essere sottoposto al processo con il rito abbreviato, che è stato poi fissato per il 4 aprile. In attesa di celebrare il processo, il giudice lo aveva rimesso in libertà, della quale non ha potuto usufruire proprio perché qualche ora prima era stato denunciato per evasione.
Da quest’ultima accusa, come riferisce il legale difensore, avv. Angelo De Melio, si difende sostenendo che quella notte ha avuto un chiarimento con l’ex convivente, con cui ha deciso di trascorrere la notte. Forse ritenendo che le forze dell’ordine non lo avessero cercato, ha deciso di appartarsi con la donna in uno stanzino sul terrazzo dello stesso palazzo in cui dimora non dicendo ai familiari dove si trovasse. Ed è proprio in quel frangente che sono piombati i carabinieri. Processato per direttissima, il giudice monocratico, Antonella Coniglio, ha deciso di non applicare alcuna misura cautelare, fissando, però, l’udienza del processo per evasione alla data dell’11 gennaio.