Avrebbero evaso imposte emettendo fatture per operazioni inesistenti. I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un sequestro di beni mobili e immobili per 6 milioni e 400 mila euro nei confronti di 10 persone e 8 imprese, tra cui i fratelli Giovanni Salvatore e Francesco Di Liberto, di Belmonte Mezzagno (Palermo), titolari di aziende agricole,.
I due sono accusati di truffa: avrebbero intascato indebitamente fondi erogati dalla Regione Siciliana, con il benestare dell’ispettorato provinciale all’agricoltura, grazie alla complicità di alcuni funzionari preposti ai controlli.
Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal gip del Tribunale di Termini Imerese su richiesta della Procura.
In base alle indagini dei finanzieri i due fratelli Di Liberto avrebbero fatto un uso sistematico di fatture false per documentare costi in realtà non sostenuti per la realizzazione di programmi di investimento (ammodernamento di aziende agricole, realizzazione di un mattatoio e di un complesso agro-industriale). In questo modo avrebbero ottenuto i contributi europei e nazionali facendo gravare l’investimento completamente sui bilanci pubblici e ottenendo un vantaggio fiscale legato a un indebito risparmio di imposta.