“Quando un commerciante e un piccolo imprenditore subisce un atto violento si intimidisce l’intera società e comunità politica e sociale. E questo lo devono sapere gli imprenditori interessati ma anche la criminalità più o meno organizzata” – lo dichiarano Pippo Zappulla e Ninni Gibellino segretario regionale e cittadino di ArticoloUno.
“Dopo la bomba carta esplosa davanti ad una tabaccheria in Via Piave ora sembra essere ufficiale la natura dolosa dell’incendio che ha semidistrutto la salumeria dei Fratelli Burgio: è evidente la recrudescenza del fenomeno estorsivo e il riemergere del racket.
E’ indispensabile che gli imprenditori vittime delle intimidazione – dichiarano Zappulla e Gibellino – sentano attorno la solidarietà sentita e il sostegno vero di tutta la società siracusana, in ogni sua articolazione istituzionale, politica e sociale”.
“Ma è decisivo, come già avvenuto in altre fasi della vita economica provinciale, che chi ha piazzato quella bomba sappia che quel gesto lo hanno fatto a tutti. Perché insieme all’egregio lavoro delle forze dell’ordine e della Magistratura, insieme all’azione meritoria delle associazioni antiracket devono sapere che c’è una coscienza civile che non si farà intimidire e che reagirà con tutti i mezzi che la democrazia consente. Forse – dichiarano i due esponenti di Art1 – questo è il modo migliore per incoraggiare a riprendere fondamentali a crescere le denunce”.
“Riteniamo che il messaggio più forte e importante – concludono Zappulla e Gibellino – che bisogna mandare a chi ha deciso di intimidire, a chi intende innescare una recrudescenza criminale è quello di una comunità unita e forte che sta accanto alle persone colpite e contro ogni forma di violenza. Perché la libertà di ogni commerciante e artigiano ad alzare liberazione la sua saracinesca ed aprire la sua attività è condizione di civiltà e di libertà per tutti”.