Festival di Sanremo 2023, 10,5 milioni e il 62.3% per la seconda serata

Sono stati 10 milioni 545 mila, pari al 62.3%, gli spettatori che hanno seguito in media su Rai1 la seconda serata del Festival di Sanremo. Nel 2022 gli ascolti della seconda serata del festival di Amadeus avevano fatto segnare in media 11 milioni 320 mila spettatori pari al 55.8% di share.

Questa la prima classifica generale dei 28 artisti in gara al festival, dopo le prime due serate votate dalla sala stampa: Marco Mengoni, Colapesce Dimartino, Madame, Tananai, Elodie, Coma_cose, Lazza, Giorgia, Rosa Chemical, Ultimo, Leo Gassmann, Mara Sattei, Colla Zio, Paola e Chiara, Cugini di Campagna, Levante, Mr.

Rain, Articolo 31, Gianluca Grignani, Ariete, Modà, gIANMARIA, Olly, LDA, Will, Anna Oxa, Shari, Sethu.

“Questo applauso è come se non si fosse interrotto mai da ieri sera: picchi di 16 milioni di spettatori, è un suono meraviglioso. Abbiamo vissuto un momento storico, siamo stati inondati da un affetto continuo, immenso, indescrivibile. Voglio condividere questo successo con tutta la nostra squadra, ogni donna e uomo di questa azienda che è la Rai, tecnici, maestranze, dirigenti, l’amministratore delegato, la presidente, i consiglieri di amministrazione ma anche chi corre con un cavo in mano o una chitarra da amplificare. Siamo orgogliosi di far parte della Rai, Sanremo è un grande orgoglio Rai”. Nelle parole di Amadeus, la seconda serata del festival 2023, dopo il boom di ascolti dell’esordio, parte all’insegna del senso di appartenenza aziendale.

Poi arriva Gianni Morandi che entra con una scopa in mano. “Mi dà sicurezza tenerla con me. Non si sa mai, qualunque cosa succeda. E poi c’è ancora qualche petalo”, ha ironizzato il cantante riferendosi alla devastazione del palco ad opera di Blanco la prima sera del festival. “Tutto succede su questo palco. E arriva a casa, quindi va coccolato, tenuto pulito”, ha detto ancora Morandi prima di intonare Grazie dei Fiori, primo brano a vincere il festival.

A Sanremo irrompono i diritti negati in Iran, grazie alla testimonianza di forte impatto della consulente e attivista Pegah, italiana di origini iraniane, “nata con i racconti del Libro dei Re, cresciuta con i versi della Divina Commedia”. “In Iran – spiega Pegah – non avrei potuto presentarmi così vestita e truccata, né parlare di diritti umani sul palco, sarei stata arrestata o forse addirittura uccisa, è per questo che, come molti altri ragazze e ragazzi, ho deciso che la paura non ci fa più paura e di dare voce a una generazione crescita sotto un regime di terrore e repressione, in un paese bellissimo, uno scrigno di patrimoni dell’umanità”.

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By Redazione

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