La Procura di Siracusa ha notificato l’avviso di conclusione indagine nei confronti di 15 fra politici, amministratori e funzionari pubblici coinvolti nell’inchiesta cosiddetta “Firmopoli”, legata a irregolarità nella sottoscrizione delle firme per la presentazione delle liste alle elezioni amministrative del 2013.
A coordinare le indagini sono il procuratore capo Francesco Paolo Giordano e il pm Antonio Nicastro, che in questi mesi hanno ascoltato decine di persone e raffrontato centinaia di firme. Si tratta del sindaco Giancarlo Garozzo, dell’ex assessore comunale Emanuele Schiavo, degli attuali consiglieri comunali Luciano Aloschi, Salvatore Sorbello, degli ex consiglieri comunali Sebastiano Di Natale, Natale Latina, Riccardo Cavallaro e Vittorio Anastasi, dell’ex presidente della Provincia regionale, Armando Foti, dei funzionari pubblici Ignazio Leone, Salvatore Gianino ed Ettore Manni, degli ex consiglieri provinciali Michele Mangiafico, Nunzio Dolce e Sebastiano Butera.
Devono rispondere di falsità ideologica l’allora consigliere provinciale Emanuele Schiavo che avrebbe attestato che 22 delle firme apposte sugli elenchi sottoscrittori relativi alla presentazione di candidati alla carica di sindaco e di lista di candidati alla carica di consigliere comunale relativi alla lista “Rinnoviamo Siracusa adesso”, fossero state apposte in sua presenza e che fossero vere e autentiche, e 21 firme apposte alla lista “Garozzo sindaco”. Il primo cittadino, invece, per l’accusa avrebbe indotto Schiavo ad attestare che le firme raccolte per la presentazione della lista “Rinnoviamo Siracusa adesso” fossero vere quando non lo erano e in particolare nel caso di 22 firme. 6 le firme disconosciute e contestate a Michele Mangiafico per la lista “Mangiafico”, 19 per la lista “Siracusa Protagonista con Vinciullo” e15 per la lista “Itaca”. Al consigliere comunale Aloschi la contestazione riguarda 3 firme disconosciute per la lista “Diritti e libertà centro democratico” e sempre per la stessa lista, all’allora consigliere provinciale Dolce, le firme contestate sono 8. A Latina la contestazione riguarda 11 firme disconosciute nella lista “Siracusa volta pagina-riprendiamoci la nostra città”; per l’allora consigliere provinciale Butera, 18 firme nella lista “Siracusa Democratica”; per il consigliere comunale Cavallaro, 13 firme disconsciute nella lista “Italiani in movimento con Ardita”; all’ex consigliere comunale Di Natale l’accusa riguarda 10 firme nella lista “Con Edy per Siracusa”
Il reato di falso è contestato dalla Procura anche a carico del consigliere Sorbello per 8 firme disconosciute nella lista “Progetto Siracusa”. Stesso reato viene contestato ai funzionari pubblici coinvolti nell’inchiesta: a Gianino per le liste “Un volto pulito lista Franco Greco”; Manni per 13 firme nella lista “Siracusa risvegliati Briante sindaco”; Leone per 15 firme disconosciute nella lista “Pronti al cambiamento – siamo la gente di Siracusa”.
La Procura contesta, invece, il reato di uso di atto falso soltanto a Foti e ad Anastasi, che avrebbero fatto uso degli elenchi depositando la documentazione agli uffici elettorali del comune di Siracusa. L’inchiesta sulla firmopoli siracusana è scattata a seguito della denuncia sporta dall’esponente dei Verdi, Peppe Patti.