L’autorità nazionale anticorruzione come certificatore di garanzia e una struttura a piramide a guidare i progetti. È il piano della maggioranza sul Recovery plan emerso al termine della riunione fra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e i capi delegazione di maggioranza. Secondo indiscrezioni, a guidare la governance sarebbe il comitato interministeriale per gli Affari europei, composto dallo stesso Conte, oltre che dai ministri dell’Economia, Roberto Gualtieri, e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Sotto di loro lavorerebbero 6 responsabili tematici che potrebbero avvalersi del contributo di 300 tecnici.
Gli emendamenti alla manovra
Sono 6.999 gli emendamenti ala manovra presentati in commissione Bilancio alla Camera. Lo comunica il presidente Fabio Melilli. In particolare, il gruppo che ha presentato il maggior numero di proposte di modifica è Forza Italia con 1.298, seguita dalla Lega con 1.281. Fratelli d’Italia si ferma a 1.109. Nella maggioranza, sono M5s firma 1.109 emendamenti, il Pd 803 e Italia Viva 668.
Un emendamento alla Manovra presentato da alcuni deputati di Leu e del Pd, tra cui Nicola Fratoianni e Matteo Orfini prevede di eliminare l’Imu e l’imposta sui conti correnti sostituendole con una imposta progressiva sui patrimoni sopra i 500.000 euro. Serve a rendere il Paese più giusto? “Credo di sì. Si tratta di giustizia e solidarietà – risponde il Leader di Sinistra italiana, Fratoianni – chiedendo a chi ha molto o moltissimo“.
No di FI alla patrimoniale
“Le voci insistenti di emendamenti da parte di esponenti della maggioranza per mettere l’ennesima imposta sui patrimoni dai 500.000 euro in su è il modo migliore per farli fuggire dall’Italia. Dopo i cervelli, anche i risparmi fuggiranno all’estero. Comprendiamo la sincera volontà redistributiva che alberga nell’animo di chi ha proposto questa assurda misura economica, tuttavia penalizzare chi ha, per il solo motivo di avere, è da regime vetero-comunista”, dichiara, in una nota, il deputato di Forza Italia, Sestino Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza del partito azzurro.
“Non credo – prosegue – che la soluzione migliore per far ripartire l’economia sia la creazione di nuovi balzelli. Sta proprio qui il deficit valoriale di certa sinistra, con la quale Forza Italia non avrà mai a che fare: essere convinti che la ricchezza sia un disvalore, da espropriare a proprio piacimento, senza avere alcuna cura di valutare le conseguenze inintenzionali di certe scelte. Continuano a lottare contro la ricchezza – conclude Giacomoni – e non capiscono che così facendo creano solo povertà“.