La “Giovine Canicattini”, movimento d’ispirazione mazziniana fondato da Paolo D’Orio nel 2006, aderisce alla riforma della Giustizia con i sei quesiti che ha proposto la senatrice Giulia Bongiorno. Anche a Canicattini Bagni vengono raccolte le firme, D’Orio sostiene l’iniziativa dell’avvocato Aldo Ganci responsabile regionale del Dipartimento Autonomie Locali della Lega che dice: “Fondamentale ed epocale la riforma della Magistratura che scaturisce dai referendum voluti da Lega e Radicali. CSM non più politicizzato, responsabilità diretta dei Magistrati, separazione delle carriere, sicuramente rappresentano una svolta all’interno dei poteri dello Stato”.
Paolo D’Orio afferma: “Ho conosciuto l’Avv. Raffaele Della Valle nel 2018 e il famoso anzi famigerato Caso Tortora oggi più di ieri è un motivo e un monito per una Giustizia che debba scriversi maiuscolo! La responsabilità diretta dei Magistrati con l’equa valutazione degli stessi che si propone in abrogazione della normativa vigente è una battaglia di civiltà, lo dico da avvocato ma innanzitutto da cittadino vista la recente cronaca che fa protagonisti in Italia diversi giudici perché tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge”. Il Cav. D’Orio conclude: “Nessuno può scordare che l’Italia è una Repubblica ovvero la più alta forma di potere del popolo incompatibile con l’esonero dalle responsabilità per chi amministra lo Stato e la sua Giustizia”.