Grido d’allarme di ANCE per i crediti superbonus.

Siracusa, 22 marzo 2023 – “Nel momento cruciale di conversione in Legge del famigerato Decreto Legge “taglia cessioni” del 16 febbraio u.s., ci rivolgiamo ai rappresentanti politici siracusani che sostengono il Governo Meloni,  per far presente alla Presidente del Consiglio la situazione di crisi gravissima in cui versano le imprese del settore edile per i recenti inaspettati e intempestivi provvedimenti che hanno paralizzato il settore, mettendo in ginocchio un sistema che dopo dieci anni di crisi era finalmente ripartito, creando un importante volano di investimenti e di occupazione virtuosa.

Moltissime imprese, fidandosi della continuità del regime normativo del superbonus, che è stato inaspettatamente modificato e stravolto in corso d’opera, hanno eseguito moltissimi interventi di efficientamento sismico e termico del patrimonio immobiliare, ricevendo in pagamento i crediti di imposta maturati dai contribuenti, rimasti però nei cassetti fiscali delle imprese per il blocco del sistema di ricollocazione sul mercato di tali crediti.

Molte imprese hanno anche in corso interventi regolarmente avviati prima del Decreto Legge 11/23, e continueranno a ricevere come pagamento dei lavori eseguiti nuovi crediti di imposta, che matureranno con l’avanzamento dei lavori e che non potranno essere acquistati dal sistema bancario italiano.

Per evitare una crisi travolgente del comparto con il licenziamento di migliaia di lavoratori, il fallimento di fornitori e delle imprese edili che hanno operato nel rispetto delle normative vigenti, occorre che il Governo trovi la soluzione per alleggerire il carico dei crediti che gli Istituti di credito hanno già incamerato, con l’utilizzo degli F24, da noi perorato da mesi anche insieme all’Abi, con cui creare nuova capienza bancaria per mettere a disposizione delle imprese nuovi plafond di acquisto dei crediti, oppure con qualsiasi altra azione che il Governo dovesse ritenere più opportuna, anche a correzione della improvvisa ed inopportuna misura introdotta dal Decreto di febbraio che ha vietato l’acquisto dei crediti alle amministrazioni locali e regionali che già avevano completato le procedure necessarie. La conversione in Legge del Decreto è l’ultima spiaggia per evitare il disastro” .

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