Non c’è alcuna svolta nelle trattative per un accordo con Hamas sul rilascio di ostaggi in cambio di una tregua temporanea.
“Le informazioni di progressi nei negoziati e di una svolta – ha detto una fonte israeliana riferendosi con tutta probabilità a media internazionali che parlano di una tregua di 30 giorni – non sono corrette e restano ancora molte distanze”. “E’ tutto molto complicato e c’è un continuo inasprimento delle posizioni di Hamas. Nessuno – ha concluso – deve essere ingannato, ci vorrà molto tempo”.
Inizierà oggi da Israele e proseguirà nei territori palestinesi, in Qatar e in Turchia il viaggio in Medio Oriente del ministro degli Esteri britannico David Cameron. Lo rende noto Londra. Cameron terrà “colloqui ad alto livello” con i leader regionali per porre fine a quella che ha descritto come una situazione “disperata” a Gaza, spiega un comunicato del ministero degli Esteri britannico. Cameron concentrerà le discussioni sull’invio di maggiori aiuti a Gaza, sul rilascio di più ostaggi e sul raggiungimento di un “cessate il fuoco sostenibile e permanente”. Il ministro degli Esteri britannico incontrerà il premier Benjamin Netanyahu e il suo omologo israeliano Israel Katz per parlare degli aiuti umanitari e delle vittime civili nella Striscia, precisa Londra. Cameron incontrerà anche il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas per ribadire il sostegno del Regno Unito alla soluzione dei due stati “in modo che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace”, si legge nella dichiarazione.
“Le nostre forze – ha spiegato in conferenza stampa il portavoce delle Idf, Daniel Hagari – stanno continuando un’ampia offensiva contro Khan Yunis ovest, una delle principali roccaforti di Hamas. Questa è un’area complessa, densamente popolata, e molti terroristi ci si nascondono, anche in siti sensibili”.