Guerra in Ucraina – La cronaca della giornata in diretta

22 marzo 20222

10:03 – Più di 80 bombardamenti con artiglieria sono stati registrati a Kharkiv durante la notte.

Lo riferisce il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Sinegubov citato da Unian.

“Ne abbiamo registrati 84, sono stati colpiti distretti di Saltivka, Danylivka, Kholodna Hora, il distretto Htz”, ha detto Sinegubov. In totale, secondo il capo dell’Ova, più di 600 case a Kharkiv sono state distrutte nei bombardamenti. Un drone da ricognizione russo è stato abbattuto questa mattina nella direzione di Chuguiv.

09:10 – Le accuse del presidente Usa Joe Biden sul fatto che Mosca starebbe valutando l’uso di armi chimiche e biologiche sono “insinuazioni malintenzionate”. E’ la replica del viceministro degli esteri russo Sergei Ryabkov che, riporta l’agenzia Interfax, aggiunge: “Noi non abbiamo simili armi”.

08:38 – Il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny è stato dichiarato colpevole di nuove accuse di appropriazione indebita: lo ha reso noto un tribunale russo.

07:00 – Scatta la riduzione delle accise sui carburanti e quindi del loro prezzo di vendita. Sono infatti stati pubblicati nella notte sulla Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale e il decreto legge “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina” contenenti le norme che ne riducono il prezzo, che entrano in vigore da oggi.

06:40 – Nel suo ultimo rapporto operativo, l’esercito di Kiev afferma che “secondo le informazioni disponibili, le forze di occupazione russe che operano in Ucraina hanno scorte di munizioni e cibo per non più di tre giorni”. I funzionari hanno affermato che la situazione è simile per il carburante e hanno sottolineato l’incapacità della Russia di organizzare un gasdotto per soddisfare le esigenze delle truppe come esempio del loro fallimento logistico.

06:22 – Gli allarmi antiaerei stanno risuonando in quasi tutte le regioni dell’Ucraina, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Le sirene sono state attivate negli oblast di Sumy, Mykolaiv, Ternopil, Poltava, Kirovohrad, Kharkiv, Zaporizhzhia, Leopoli, Ivano-Frankivsk, Zakarpattya, Chernivtsi, Dnipropetrovsk, Rivne, Volinia, Cherkasy, Khmelnytsky e Odessa.

05:09 – Lo Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina ha riferito che “la bandiera ucraina è stata issata sulla città di Makariv” e le forze russe sono state respinte. Lo riporta il Kyiv Independent. Makariv è un insediamento urbano nell’oblast di Kiev, a 60 chilometri a ovest dalla capitale ucraina. Il villaggio aveva contato nei giorni scorsi diverse vittime civili.

03:34 – Sale ad almeno 925 il bilancio dei civili uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione da parte della Russia, secondo i dati dell’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani (Unhcr).

01:31 – Le accuse russe che Kiev ha armi biologiche e chimiche “sono false” e sono un “chiaro segnale” che Vladimir Putin “sta valutando di usarle entrambe” nella guerra in Ucraina. Lo ha ribadito il presidente americano Joe Biden. Putin, ha sottolineato Biden, “è con le spalle al muro e ora sta parlando delle nuove operazioni sotto falsa bandiera che sta preparando”.

00:16 – Il presidente americano Joe Biden ha confermato che la Russia ha impiegato anche missili ipersonici nei bombardamenti in Ucraina. “Con le stesse testate impiegate sugli altri missili, non fanno molta differenza, tranne che per il fatto che è quasi impossibile intercettarli”, ha detto Biden, citato dalla Cnn.

00:05  – Tutti i tecnici della centrale nucleare ucraina di Chernobyl, che erano rimasti bloccati nell’impianto e avevano dovuto continuare a lavorare senza interruzione dal giorno dell’arrivo delle truppe russe il 24 febbraio, hanno ottenuto il permesso di lasciare il sito.
    Ne dà notizia in un comunicato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), che dice di essere stata informata dalle autorità di Kiev. Metà dei tecnici erano potuti uscire due giorni fa, l’altra metà ieri, eccetto 13 di loro che non hanno voluto andarsene. Quelli che hanno smontato sono stati sostituiti da colleghi ucraini e nell’impianto sono rimaste in servizio guardie ucraine. Il danneggiamento di strade e ponti aveva finora ostacolato l’arrivo dello staff che doveva sostituire i colleghi.

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