Guerra in Ucraina – Lavrov: Priorità liberare Donetsk e Lugansk – Kiev: Forze russe arrivate a Severodonetsk

Una forte esplosione è stata sentita questa mattina nel centro della città ucraina orientale di Melitopol, il fumo nero si è diffuso nella zona.

Lo ha riferito Vladimir Rogov, membro del consiglio principale dell’amministrazione militare-civile della regione di Zaporizhzhia, citato dall’agenzia russa Ria Novosti.

Rogov ha sostenuto che dietro l’esplosione c’è un gruppo ucraino di sabotaggio.

Le forze russe sono avanzate verso il centro della città dell’Ucraina orientale di Severodonetsk: “I russi stanno avanzando verso il centro della città. I combattimenti continuano, la situazione è molto difficile”. Lo rende noto su Telegram Sergei Gaidai, capo della regione di Lugansk. Gaidai aggiunge che i “soldati russi uccisi non vengono portati via, l’odore di decomposizione ha riempito la zona”. “La nostra priorità assoluta è la liberazione delle regioni di Donetsk e Lugansk, che ora sono riconosciute dalla Federazione Russa come Stati indipendenti. Il nostro obiettivo è ovviamente spingere l’esercito e i battaglioni ucraini fuori da queste regioni”, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista all’emittente francese Tfi, citato dalla Cnn. Alla domanda se la Russia intende annettere i territori del Donbass, Lavrov ha risposto: “Non si tratta di annessione. Si tratta di un’operazione militare richiesta dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk”.

Erdogan ha annunciato che oggi intende telefonare a Putin e a Zelensky per invitarli a “utilizzare tutti i canali del dialogo e della diplomazia” per fermare la guerra. La Russia non crede che le porte per la ripresa del dialogo con l’Occidente siano chiuse, afferma Lavrov. Il presidente ucraino intanto visita le truppe al fronte a Kharkiv e ammette che “le condizioni nel Donbass sono indescrivibilmente difficili”. Gli ambasciatori dei paesi Ue si riuniranno stamani per un ultimo tentativo di trovare l’intesa sull’embargo al petrolio russo, prima dell’avvio nel pomeriggio dei lavori del Consiglio europeo straordinario. Ieri nuova fumata nera per il no di Orban, nonostante l’esenzione per l’oleodotto che porta greggio all’Ungheria. L’unità europea “ha iniziato a sgretolarsi”, commenta la Germania. “Un colpo irreparabile all’Italia”: a minacciarlo per oggi sono gli hacker filorussi del collettivo Killnet, dopo gli attacchi delle ultime settimane su cui indaga la Procura di Roma. Il team di risposta dell’Agenzia di cybersicurezza nazionale dirama un alert per “possibili attacchi imminenti a soggetti nazionali pubblici o privati che erogano un servizio di pubblica utilità”.

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