Il coordinamento nazionale delle associazioni dei familiari di vittime delle stragi hanno scritto al presidente della Repubblica, Mattarella, e al presidente del Senato, La Russa per
“rilevare, con forte preoccupazione, il calo di attenzione in quest’ultimo periodo, nei confronti del Disegno di legge Sicurezza”. Manifestano il disappunto per la mancata audizione delle Associazione delle vittime di stragi e del Coordinamento nazionale, prima della votazione, alla Camera dei deputati, del Disegno di legge in oggetto, a firma Piantedosi, Nordio e Crosetto.
“Per quanto non espressamente statuto – è scritto nella lettera – avremmo ritenuto necessario che detta audizione fosse considerata doverosa, perlomeno in virtù e nel rispetto degli interessi di cui queste Associazioni e lo stesso Coordinamento sono portatori, in rappresentanza di familiari di vittime di stragi di mafia e terrorismo, nonché in memoria delle vittime stesse. Ciò non è avvenuto ma non vorremmo intravedere in questi silenzi e apparenti sviste una volontà, che parrebbe invece esplicita, di concludere un iter di definizione di una legge, i cui dispositivi, se approvata, potrebbero drammaticamente ripercuotersi su equilibri e sicurezza dell’ordine democratico dello Stato.
Gli ampi margini operativi che verrebbero concessi a ruoli istituzionali dello Stato quali gli stessi Servizi Segreti, per l’ampiezza dei mandati a loro conferiti, si presterebbero, grazie anche alle immunità concesse, a una potenziale gestione “non consona”, per non dire pericolosa, e che potrebbe mettere a rischio diritti costituzionali nonché le stesse libertà e diritti fondamentali dei cittadini. Tra le righe di questa legge si intravedono ampi spazi di movimento per possibili depistaggi e dannose omissioni, laddove da parte degli agenti operanti si fosse ispirati e guidati, con il rischio di interferenze anche di “agenti esterni”, da interessi in contrasto con quelli cui si ispira la nostra Costituzione e quelle sue leggi emesse a garanzia di uno Stato democratico”.
Il Coordinamento nazionale chiede di poter essere audito dalle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali che congiuntamente stanno esaminando il Disegno di legge “per un confronto che consenta di poter riportare entro parametri costituzionalmente accettabili il contenuto dei mandati operativi”.
I familiari di vittime delle stragi chiedono audizione per il decreto Sicurezza
