AN BRESCIA – C.C. ORTIGIA 1928 17-7 (7-2, 4-2, 3-1, 3-2)
C.C. Ortigia 1928: Tempesti, Cassia 1, Avakian, La Rosa 1, Di Luciano 1, Giribaldi, Kalaitzis, Carnesecchi 1, Campopiano 2, Inaba 1, Scordo, Napolitano (Cap), Ruggiero, Marangolo. Allenatore: Stefano Piccardo
AN Brescia: Baggi Necchi, Del Basso 1, Guerrato 1, Faraglia, Balzarini 1, Casanova, Dolce 2, Giri 2, Alesiani (Cap) 2, Ferero 5, Irving 3, Gitto, Massenza Milani. Allenatore: Alessandro Bovo
Arbitri: Massimo Calabrò (Macerata Campania, CE) e Marco Ercoli (Montelparo, FM)
Superiorità numeriche: BRE: 6/10 + 1 rig; ORT: 5/12 + 1 rig.
Espulsioni definitive: Napolitano (O) e Irving (B) nel 4° tempo per limite di falli.
Era facile pensare che l’Ortigia potesse essere sconfitta dalla piscina della capolista Brescia. Il pronostico ampiamente rispettato e la evidente differenza di valori e di classifica, non facevano pensare ad una debacle così pesante, sia per il punteggio che per la prestazione offerta dai siracusani, apparsi visibilmente stanchi. Partono forte i padroni di casa ed i biancoverdi dopo appena due minuti, si trovano sul 3-0. Piccardo chiama subito un time-out per svegliare i suoi ed aggiustare qualcosa, ma la musica non cambia: l’Ortigia è lenta, molle, non riesce a concludere in porta, mentre il Brescia è aggressivo allungando con facilità fino al 6-0. Carnesecchi rompe il digiuno dopo sei minuti e mezzo, quindi Ferrero, con il suo terzo gol personale, riporta a + 6 i suoi, prima della conclusione di Inaba, che accorcia nuovamente. La partita, tuttavia, è ormai indirizzata con i biancoverdi fallosi ed imprecisi in attacco, in difesa provano a contenere la forza dei padroni di casa, che però continuano ad allargare il divario. L’orgoglio dell’Ortigia è tutto nelle rabbiose ed efficaci conclusioni di Di Luciano e Cassia con l’uomo in più e nel rigore parato da Ruggiero a Faraglia, che limitano per quanto possibile i danni. A metà gara, la squadra di Bovo conduce 11-4. Il match non ha più nulla da raccontare: nelle ultime due frazioni il ritmo cala inevitabilmente, il pallino del gioco resta in mano ai lombardi, che ampliano il punteggio fino al 17-7 finale. Un brutto pomeriggio che i biancoverdi dovranno dimenticare, perché contro il Bologna, mercoledì, non è ammesso fallire.
A fine partita, coach Stefano Piccardo commenta la prestazione negativa dei suoi: “La spiegazione di questa gara sta tutta nella sua fase iniziale, nel 7-2 del primo tempo. Eravamo bolliti, mentre loro ci aspettavano con il coltello tra i denti e sono partiti subito con cattiveria, facendo la differenza. È evidente che siamo arrivati stanchi, infatti sul 3-0 ho chiamato subito time-out. Vedendo qual era l’andamento e notando che eravamo affaticati e soffrivamo già dopo quattro azioni, ho cercato di rallentare, di fermare un po’ questa situazione. Sapevamo della difficoltà del match, ma non ci aspettavamo una prestazione simile da parte nostra. Il Brescia è nettamente più forte, certo, ma credo che tra noi e loro non ci sia un gap di 10 gol, lo ritengo eccessivo”.
Il tecnico biancoverde si è espresso così a proposito della prossima gara tra tre giorni: “Il rischio c’è, come sempre in questi casi, però bisogna ricordare che all’andata abbiamo attraversato momenti ben peggiori. Ad esempio, a questo punto esatto, nel girone di andata avevamo perso anche contro la Vis Nova, mentre adesso, prima della partita di oggi (9 febbraio, ndr.), venivamo da due vittorie consecutive. I miei giocatori, comunque, sanno bene che a questo tipo di sconfitte bisogna sempre rispondere da squadra. Per quanto mi riguarda, non sono preoccupato, adesso cercherò di prendere atto di cosa è andato male a Brescia, poi penserò a lavorare per arrivare al meglio contro Bologna. Perché nel prossimo ciclo di partite, le più importanti per noi sono indubbiamente quelle contro Bologna e Quinto”.