Catania – «Immagino una Catania diversa – senza rinnegare le cose positive effettuate dalle precedenti Amministrazioni – nella quale non vi sia distanza tra il Comune e i cittadini, dove i catanesi e i residenti siano al centro della vita urbana e non ai margini. Auspico un cambio di mentalità che ribalti la dinamica del rapporto cittadino-Comune, nel quale le donne, gli uomini e i giovani, non si limitino a chiedere servizi e progetti, ma vi partecipino attivamente e nel quale “il diritto” non deve essere scambiato per “il favore”».
Questo il concept “Condividi il sogno di una Catania equa, partecipativa e sicura”, con cui l’avvocato civilista del Foro catanese Giuseppe Giuffrida, dedito da sempre al volontariato e alle attività sociali, ha aperto (lo scorso 11 febbraio) la campagna elettorale candidandosi per la carica di sindaco di Catania alle Amministrative dei prossimi 28 e 29 maggio.
Il progetto “Catania equa”, costruito minuziosamente nel corso dell’ultimo anno, ha portato Giuseppe Giuffrida ad elaborare un intenso programma elettorale, che ha come predominante denominatore il cittadino partecipativo a 360°. Per Giuseppe Giuffrida la democrazia partecipativa è il rapporto trasparente tra il cittadino e l’Amministrazione basato sulla garanzia che vi siano processi democratici, accessibili, aperti e inclusivi per tutti; in cui la vivibilità e la socialità dei quartieri e tra i quartieri non sia un’utopia ma una realtà.
Solo attraverso una seria ed incisiva programmazione del futuro della città si potrà creare la necessaria e sinergica collaborazione Cittadino-Amministrazione di cui Catania ha bisogno.
«Ogni cosa o situazione può essere cambiata – afferma il candidato sindaco -, non è sufficiente criticare o lamentarsi di ciò che non funziona o che manca. È finito il tempo di delegare gli altri per far attuare il vero cambiamento della città! Occorre fare, agire, metterci la faccia! Bisogna essere protagonisti. Ogni cittadino deve sentirsi protagonista. Ogni residente deve essere il padrone di casa della sua Catania e, in quanto tale, deve rispettarla ed amarla».
GLI ABITANTI “PROTAGONISTI” DELLA VITA CITTADINA
L’ottimo stato di conservazione de “La porta della bellezza” realizzata a Librino dagli abitanti del quartiere sotto la direzione dell’artista e mecenate Antonio Presti, è stato uno degli elementi che hanno fatto maturare in Giuseppe Giuffrida la “chiave del cambiamento per Catania”.
Il “bello” prevale sempre sul brutto, è la molla che suscita emozioni che toccano le corde dell’anima umana e non lascia indifferente la gente di qualunque estrazione sociale essa sia.
Il bello, inteso non solo come fattore estetico ma anche quale requisito etico e morale, è lo strumento per cambiare le situazioni di degrado.
Per innalzare il livello socio-culturale ed economico di Catania – liberando la città dallo stato di abbandono e bruttezza in cui versa -, bisogna creare bellezza e restituire anima ai cittadini. Bisogna coinvolgere gli abitanti dei quartieri nella scelta e nella realizzazione delle opere pubbliche. Così facendo s’innesca un sistema virtuoso che gratifica i cittadini perché si sentiranno artefici e protagonisti delle opere compiute, diventandone gelosi custodi.
La lista civica di Giuseppe Giuffrida prende le distanze dai partiti politici. Il suo programma elettorale è sostenuto dall’associazione “Catania Risorge”, da Nicola Morra, presidente in carica della Commissione Nazionale Antimafia, da Barbara Lezzi, ex ministro per il Sud e sta trovando ulteriore sostegno da altre componenti sociali.
ALCUNI TEMI PRINCIPALI DEL PROGRAMMA ELETTORALE DI GIUSEPPE GIUFFRIDA
Le criticità di Catania sono sotto gli occhi di tutti: i rifiuti (con il loro smaltimento e l’elevata tassazione che ricade sui cittadini); la mobilità integrata urbana e sub-urbana; il risanamento del bilancio comunale; il recupero e la riqualificazione delle periferie; l’efficientamento energetico che miri alla creazione di “comunità energetiche” rinnovabili; la creazione di strutture dedicate alla “pet-therapy”; l’incremento dei servizi in favore degli anziani, dei bisognosi e dei diversamente abili; la liberazione del “waterfront” e l’imprescindibile centralità del porto; la cura del verde urbano nei quartieri a misura d’uomo e la realizzazione di nuove aree green; la valorizzazione dell’agricoltura; il censimento degli edifici comunali abbandonati e la riqualificazione e l’utilizzo delle strutture confiscate alla criminalità.
Ma anche completare la rete fognaria e l’impianto di depurazione; sanare il disagio abitativo con sforzi risolutivi anche con lo strumento del “Social Housing”; aggiornare le procedure per incrementare le attività commercio e di artigianato e, in generale, snellire la burocrazia per velocizzare i processi burocratici e le pratiche amministrative delle imprese e la nascita di star-up che favoriscano nuove opportunità lavorative soprattutto per i giovani.