Il derby siciliano va al Telimar Palermo

C.C. ORTIGIA 1928 -TELIMAR  11- 13 (4-4, 3-4, 0-3, 4-2)

C.C. Ortigia 1928: Tempesti, Cassia 4, Avakian, La Rosa 2, Di Luciano, Giribaldi, Kalaitzis 1, Carnesecchi, 2 Campopiano, Inaba 1, Scordo, Napolitano (Cap) 1, Ruggiero, Marangolo. Allenatore: Stefano Piccardo

Telimar: Mandalà, Mangiante, Marini 3, Fabiano, Boggiano 1, Alfonso Pozo 1, Giliberti, Muscat 4, Lo Cascio (Cap) 1, Bajic, Lo Dico 1, Pettonati 2, Holland, Giovinazzo. Allenatore: Marco Baldineti

Arbitri: Luca Castagnola (Recco, GE) e Alessandro Cavallini (Avegno, GE)

Superiorità numeriche: ORT: 4/12 + 1 rig; TEL: 6/15 + 2 rig.
Espulsioni definitive: Kalaitzis (O) nel 3° tempo, Campopiano (O) e Giribaldi (O) nel 4° per limite di falli

 

Derby amaro per l’Ortigia, che cade in casa contro un Telimar apparso più in condizione e più determinato a conquistare i tre punti, peraltro pesanti perché permettono ai palermitani di salire all’ottavo posto in classifica, scavalcando di un punto proprio i biancoverdi. La squadra di Piccardo, adesso nona e costretta a guardarsi alle spalle per non essere coinvolta nei play-out salvezza, ha sofferto molto l’aggressività e la velocità degli uomini di coach Baldineti, registrando un passaggio a vuoto decisivo nel terzo tempo. Nella prima metà della gara,  regna l’equilibrio, il match è divertente e vivo,  le due formazioni  si affrontano a viso aperto. L’Ortigia parte bene con la doppietta di Cassia, ma i palermitani, trascinati da Marini e Muscat, i migliori dei palermitani, ribaltano il punteggio  poi rimangono avanti fino al 4-4 firmato ancora da Cassia a un minuto dalla sirena. Nel secondo parziale, il Telimar prova la prima fuga, portandosi per due volte sul doppio vantaggio, ma in entrambi i casi l’Ortigia rientra, chiudendo però sotto di una rete all’intervallo lungo. Nella terza frazione, i biancoverdi sprecano molto in avanti, sbattendo spesso su Holland, mentre i palermitani sono più concreti  realizzando un parziale di 3-0 che li porta sul +4 prima degli ultimi otto minuti. Nel quarto tempo, l’Ortigia prova a reagire, ma il Telimar risponde sempre puntuale, cedendo un po’ solo nei minuti finali, quando però ormai il cronometro ha emesso il verdetto. Finisce 11-13, con gli ospiti che esultano e la squadra di Piccardo che adesso dovrà ricompattarsi per uscire da un momento non facile.

Coach Stefano Piccardo analizza la sconfitta: “Abbiamo concluso male in tantissime occasioni, anche nitide, evidentemente è un momento in cui non riusciamo a inquadrare lo specchio della porta. Anche le ripartenze subite nascono da conclusioni sbagliate, è una cosa che ha portato la squadra ad allungarsi e ad esporre il fianco al loro contropiede, che in tre-quattro occasioni ci è costato caro. E sapevamo che poteva accadere. Ad ogni modo, il campionato è questo, bisogna mettersi sotto con il lavoro, ora siamo noni e la decima è molto vicina a noi, quindi c’è lo spauracchio dei play-out che incombe. Bisogna essere realisti e consci della nostra condizione. Abbiamo preso 13 gol in casa e questa non è una partita nella quale puoi prendere così tanti gol, ma questo è lo stato delle cose, bisogna prenderne atto e lavorare per migliorare. Quando abbiamo perso Bitadze avevo detto che noi avremmo dovuto cercare innanzitutto di evitare i play-out. Ed è un concetto che, a maggior ragione, ripeto adesso. Dobbiamo essere consapevoli che questa è la nostra dimensione, che la situazione è questa e che dobbiamo lavorare per risolverla”.

Il capitano biancoverde Christian Napolitano, professa realismo: “La nostra dimensione oggi è quella di una squadra che non deve retrocedere. Dobbiamo evitare i play-out, cercare di arrivare almeno noni, perché il rischio di retrocedere c’è se entriamo in acqua senza carattere come oggi. Nelle partite toste come questa bisognerebbe avere un altro atteggiamento, perché sapevamo che loro altrimenti ci avrebbero messo sotto sportivamente. Il Telimar ha vinto meritatamente e faccio loro i miei complimenti. Noi al momento siamo una squadra che deve combattere per salvarsi, inutile parlare di play-off. Oggi siamo venuti fuori troppo tardi, invece bisognerebbe riuscirci dal primo tempo, combattendo poi con pazienza, come facevamo prima. Il problema è il carattere. Possiamo allenarci duramente, provare schemi, ma se in acqua non entra l’uomo non serve a nulla. Non vedo la giusta cattiveria in molti di noi. Dobbiamo capire che dobbiamo evitare i play-out, che l’obiettivo cambia. Dobbiamo lavorare in silenzio ed entrare nell’ottica che bisogna pensare solo a salvarsi”.

 

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By Giuseppe Notaro

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