Mentre in Parlamento la maggioranza lavora a una modifica delle norme sull’accoglienza dei migranti, ed il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza, lo SLI Sinalp Sicilia si interroga su cosa sta succedendo nei nostri confini.
Domenica 17 settembre nella storica cornice dell’Oratorio dei Crociferi a Palermo si è tenuto il convegno dei lavoratori immigrati iscritti allo SLI Sinalp.
L’evento organizzato dal Segretario Regionale del Comparto lavoratori immigrati SLI Sinalp Martin Baah ha visto la presenza del Segretario Regionale del Sinalp Sicilia Dr. Andrea Monteleone, del Consigliere Comunale Palermo Salvatore Imperiale, Presidente della IV Commissione Solidarietà Sociali – Pari opportunità e Politiche di genere, del Dr. Alessio Savona, dell’Avv. Alì Listì Maman del Dirigente Sindacale Antonio Aserio e della responsabile lavoratrici Donne di Palermo Piera Cordaro.
Il confronto si è svolto sugli obiettivi che l’Italia sta perseguendo in materia di immigrazione e quale dovrebbe essere invece la sua strategia per dar vita ad una vera integrazione alla pari, con i nuovi cittadini che si avvicinano per la prima volta alla nostra società e cultura.
Il termine “integrazione”, precisa Andrea Monteleone, fa riferimento all’inserimento degli immigrati nelle società riceventi o di accoglienza, purtroppo l’uso di questo termine ha dato spesso luogo a diverse confusioni e posizioni spesso ideologiche.
Occorre distinguere, in primo luogo, tra l’integrazione come processo sociale, che avviene per così dire “dal basso”, dal popolo, ed è rappresentata dagli immigrati che si sono autonomamente integrati nel tessuto sociale ed economico della nostra società e quella dell’integrazione degli immigrati come obiettivo consapevole di un insieme di logiche politiche, perseguito quindi “dall’alto”: ossia, dalla politica nazionale d’integrazione come strategia pubblica, esplicita, e di governo del fenomeno.
Su questo secondo obiettivo purtroppo i Governi italiani in tutti questi anni hanno miseramente fallito.
Questo fallimento è sotto gli occhi di tutti noi. Quando assistiamo ad un essere umano che si ritrova costretto a lavarsi in una fontana, non avendo casa e lavoro, significa che lo Stato ha fallito.
Accogliere tutti senza alcuna strategia per una vera integrazione è prodromica al fallimento dello Stato.
L’assecondare la nascita di quartieri ghetto dove lo Stato rinuncia ad essere punto di riferimento è il fallimento di una politica ideologica che ha distrutto intere generazioni di stranieri che vivono nella rabbia e nella volontà di rivalsa verso una società che nella realtà non li ha mai accolti ed integrati.
Bisogna avere il coraggio di fermare questa “invasione” senza regole, e senza una vera strategia e gestione dei flussi.
Solo così si potrà finalmente dare vita ad una vera politica di integrazione che non crei quartieri ghetto, mano d’opera da sfruttare al limite dello schiavismo e rabbia che sfocia nelle violenze verso le donne e gli italiani.
Dobbiamo avere il coraggio di ammettere il fallimento dell’integrazione stile francese e britannica che sta mettendo a dura prova i principi democratici di queste Nazioni, conquiste ottenute nel tempo anche con il sangue di tante generazioni.
Il Segretario Regionale dello SLI Sinalp Martin Baah invita il Governo Nazionale a dare prova di coraggio e fermezza abolendo le politiche ideologiche ed inconcludenti messe in atto fino ad oggi,
Basta con la sola azione emergenziale continua senza alcuna strategia del “dopo”, e dare vita finalmente a progetti seri e concreti per una vera integrazione di popoli culturalmente diversi che se correttamente integrati, solo allora diventeranno veramente una ricchezza culturale, sociale ed economica per tutti.