Il governo indiano ha ordinato uccisioni in Pakistan.

Il governo indiano ha assassinato individui in Pakistan come parte di una strategia più ampia per eliminare i terroristi che vivono su suolo straniero, secondo gli agenti dell’intelligence indiana e pakistana che hanno parlato con il Guardian.

Le interviste con i funzionari dell’intelligence in entrambi i paesi, così come i documenti condivisi dagli investigatori pakistani, gettano nuova luce su come l’agenzia di intelligence straniera indiana avrebbe iniziato a compiere omicidi all’estero come parte di un approccio incoraggiato alla sicurezza nazionale dopo il 2019. L’agenzia, la Research & Analysis Wing (Raw), è direttamente controllata dall’ufficio del primo ministro indiano, Narendra Modi, che si candida per un terzo mandato alle elezioni alla fine di questo mese.

I conti sembrano dare ulteriore peso alle accuse secondo cui Delhi ha implementato una politica di targeting coloro che considera ostili all’India. Mentre le nuove accuse si riferiscono a individui accusati di reati terroristici gravi e violenti, l’India è stata anche accusata pubblicamente da Washington e Ottawa di coinvolgimento negli omicidi di figure dissidenti tra cui un attivista sikh in Canada e di un fallito tentativo di assassinio di un altro sikh negli Stati Uniti l’anno scorso.

Le nuove affermazioni riguardano quasi 20 omicidi dal 2020, effettuati da uomini armati sconosciuti in Pakistan. Mentre l’India è stata precedentemente collegata ufficiosamente alle morti, questa è la prima volta che il personale dell’intelligence indiana ha discusso le presunte operazioni in Pakistan ed è stata vista una documentazione dettagliata che sostiene il coinvolgimento diretto di Raw negli omicidi.

Le accuse suggeriscono anche che i separatisti sikh del movimento Khalistan sono stati presi di mira come parte di queste operazioni straniere indiane, sia in Pakistan che in Occidente.

Secondo gli investigatori pakistani, queste morti sono state orchestrate da cellule dormienti dell’intelligence indiana che operano per lo più fuori dagli Emirati Arabi Uniti. L’aumento degli omicidi nel 2023 è stato attribuito all’aumento dell’attività di queste cellule, che sono accusate di pagare milioni di rupie a criminali locali o poveri pakistani per compiere gli omicidi. Gli agenti indiani avrebbero anche reclutato jihadisti per effettuare le sparatorie, facendo loro credere che stavano uccidendo “infedeli”.

Secondo due ufficiali dell’intelligence indiana, il passaggio dell’agenzia di spionaggio verso l’attenzione sui dissidenti all’estero è stato innescato dall’attacco di Pulwama nel 2019, quando un attentatore suicida ha preso di mira un convoglio militare nel Kashmir amministrato dall’India, uccidendo 40 persone paramilitari. Il gruppo terroristico con sede in Pakistan Jaish-e-Mohammed ha rivendicato la responsabilità.

 

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By Redazione

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