Il medico di Lampedusa: “Con la deterrenza non si risolve il problema immigrazione”

In occasione della Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’Urban Center di Siracusa ha ospitato un incontro con il Dottor Pietro Bartolo, noto come il “Medico di Lampedusa” e già europarlamentare. Il tema dell’incontro, organizzato dalle associazioni Accoglirete e Ciao, ha avuto come focus la riflessione sulla giustizia sociale, l’immigrazione e il sistema di accoglienza in Europa. La Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, celebrata ogni anno il 20 febbraio, richiama l’attenzione globale sulla necessità di costruire un mondo più giusto ed equo, incentivando sforzi concreti per combattere disuguaglianze e povertà, e proprio in questa cornice, il Dottor Bartolo ha incontrato i cittadini siracusani per condividere la sua esperienza diretta e per riflettere sul futuro delle politiche migratorie: un’opportunità unica di confronto con chi lavora da anni in prima linea per garantire salute e dignità ai migranti che giungono sulle coste italiane. Pietro Bartolo ha ricordato il suo impegno politico in qualità di eurodeputato, ruolo che ha ricoperto con la volontà di affrontare la questione dell’immigrazione con risposte concrete e tempestive. La sua esperienza, però, lo ha messo spesso in contrasto con una parte dell’Europa, lenta e refrattaria al cambiamento: “il vero obiettivo per me – ha detto con voce rotta il dottor Bartolo – era ottenere risposte adeguate da un’Europa che non affronta, ancora oggi, con la giusta urgenza la tragedia della migrazione. Dobbiamo correggere gli errori fatti, e ne abbiamo fatti tanti”. Tema fortemente denunciato da Bartolo è la deterrenza come strumento di gestione del fenomeno migratorio. “Non è con la deterrenza che si combatte la migrazione”, ha dichiarato, facendo riferimento alle politiche europee che mirano a limitare l’ingresso dei migranti stringendo accordi con paesi come la Libia e la Turchia. E ancora, “la netta mancanza di rispetto per i principi fondanti dell’Unione Europea, come il rispetto dello stato di diritto e la protezione dei diritti umani”, sono tematiche che non possono continuare a passare inosservate. Un momento particolarmente toccante quello dedicato ai ricordi del Dott. Bartolo durante l’ultimo sbarco di migranti assistito da lui a Lampedusa, nel 2019, quando tra le donne a bordo del barcone una di loro piangeva in modo inconsolabile, non per paura, ma per la gioia di essere finalmente arrivata in Europa nonostante le terribili sofferenze subite lungo la traversata. E a tal proposito, non sono mancate le testimonianze del Dottor Bartolo riguardo le gravi condizioni di salute delle donne vittime di violenze, costrette spesso a parti disumani su gommoni di fortuna, o ancora di quanti migranti sia riuscito a salvare dalla cosiddetta “malattia del gommone”, causata dalle ustioni chimiche da contatto con il carburante. E a questo si devono i numerosi scritti del Dott. Bartolo – tra i testi citati “Lacrime di sale” e “Le stelle di Lampedusa” – opere alle quali il “medico di Lampedusa”, ha lavorato con lo scopo di raccontare la sua esperienza e di dare voce a chi non ce l’ha fatta. A concludere l’incontro, un invito verso gli spettatori a operare una reazione collettiva per fare rete e difendere i veri valori europei: valori pace, accoglienza e solidarietà: “il futuro dell’Europa dipende dalla capacità di rispondere a questa sfida globale con coraggio e umanità”. Un incontro illuminante sulla necessità urgente di non voltarsi più dall’altra: per rispondere con azioni concrete e per garantire giustizia sociale e umanità a chi ne ha più bisogno.

Benedetta Miccoli

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By F N

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