Le 10.45 quando il Centro Maree del Comune di Venezia scrive sul canale appositamente creato: “le paratoie del Mose sono tutte sollevate. Il flusso di marea del mare alla Laguna è interrotto. A Punta della Salute il livello della marea è stabile tra 70 e 75 centimetri”.
Un messaggio che ha il sapore di una pagina di storia per Venezia. Piazza San Marco asciutta, asciutte le calli, le case, i negozi. Circa due ore prima, intorno alle 8.54, era scattato il via libera dalla ‘control room’ allestita nell’isolotto artificiale costruito alla bocca di porto del Lido dove oggi c’è il divieto assoluto di navigazione, così come in tutte le altre bocche di porto.
Nessun ‘bottone rosso’ da premere, ma una complessa e articolata proceduta per dare il via al sollevamento di tutte le 78 paratoie galleggianti installate alle bocche di porto del Lido, di Malamocco e di Chioggia.
La sala di ‘comando’ prevede numerosi operatori al computer, come per gli uomini radar degli aeroporti, ognuno si occupa di un settore dell’impianto. Il regista di tutta questa complessa operazione è il commissario straordinario Elisabetta Spitz. Sono settantotto paratoie che ‘gonfiate’ di aria attraverso un impianto idraulico sottomarino hanno separato completamente la laguna di Venezia dal resto del Mare Adriatico.
A monitorare e a manovrare il funzionamento delle paratoie una mezza dozzina di tecnici che lavorano davanti ad un wall di pc composto da 18 schermi che trasmettono in diretta dati relativi all’andamento della marea,
mappe della laguna, webcam, proiezioni meteo e previsioni meteomarine. Il sistema di gestione del Mose si compone di tre sottosistemi principali: il monitoraggio dei parametri meteomarini; la previsione delle acque alte; il sistema di supporto alle decisioni per la gestione.
Cautamente ottimista il sindaco di Venezia che ha seguito l’operazione di innalzamento delle barriere. “E’ una giornata storica oggi, adesso stiamo attendendo ma siamo contenti. Riuscire a fermare il mare solo a Venezia si poteva fare. Ora ci sono 70 centimetri di dislivello di mare, c’e’ scriocco teso… siamo soddisfatti – ha spiegato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro nel corso di un sopralluogo a Pellestrina – l’idea che l’Italia ce la possa fare qui c’è tutta”.
Nella ‘fase provvisoria’ compresa tra l’autunno e fine anno il Mose “lavorerà” ad una quota di marea di +130 centimentri ma completate tutte le opere accessorie ed entrato in regime ordinario la quota si abbasserà a +110 centimetri.
Attualmente si prevedono in media, ogni anno, 4 casi di acqua alta per cui sarà necessario mettere in funzione il Mose, per una durata media delle chiusure delle bocche di porto di 3/5 ore per ciascun evento.
Il test ufficiale era avvenuto lo scorso luglio alla presenza del premier Giuseppe Conte e dei ministri Lamorgese, De Micheli, D’Inca’.
Un test in condizioni di mare calmo e assenza di vento che aveva un sapore differente dal “vero” test di oggi con marea sostenuta, vento di scirocco e moto ondoso importante.